Si è conclusa nella serata di ieri l’iniziativa di Noi con Salvini Abruzzo denominata “Prima il cittadino, non il clandestino”. Dalle ore 17 alle 24, su tutta la costa abruzzese sono stati allestiti gazebo e banchetti informativi, con i moduli per la richiesta di un “sussidio economico per i cittadini italiani che versano in condizioni di disagio, proprio sullo stesso modello di quanto lo Stato fa per i migranti”.
Si conclude così una campagna avviata anche a Vasto, con il referente locale Davide D’Alessandro, i cui “effetti” concreti saranno tutti da verificare, un po’ come quelli della richiesta di “asilo politico” per italiani. Al momento, di sicuro è arrivato solo il contributo alla “confusione”, arrivato mischiando allegramente status e definizioni, come quelle di migranti e clandestini. Se lo scopo era quello di avere “le stesse condizioni” dei migranti per i poveri italiani, la campagna non avrebbe dovuto chiamarsi “Prima il cittadino, non il clandestino”, perché lo Stato italiano, al clandestino, “riconosce” giusto la denuncia a piede libero e il foglio di via.