Niente più chiacchiere, l’attesa è praticamente finita. Siamo ancora ad agosto, è vero, ma questa domenica partirà ufficialmente la stagione calcistica 2015/2016 delle squadre di eccellenza. Alle ore 16:00 la maggior parte delle formazioni del girone abruzzese scenderanno in campo, eccezion fatta per i posticipi che si terranno a San Salvo (ore 18:00), Martinsicuro (ore 18:30) Vasto (ore 20:30) e Montorio (ore 20:45). Un totale di sei scontri diretti e due triangolari che daranno i primi segnali su quello che c’è da aspettarsi riguarda alla nuova stagione.
A dieci giorni dall’uscita dei calendari del campionato di eccellenza, l’U.S. San Salvo si prepara ad affrontare in casa domenica la neopromossa Val di Sangro, formazione che ha confermato in toto tutto il gruppo dello scorso anno e che sulla carta dovrebbe creare pochi problemi ai sansalvesi. Attenzione, solo sulla carta. Se da una parte il divario tra le due compagini al completo si preannuncia ampio, non lo sarà nella stessa misura domenica. I biancazzurri, infatti, dovranno fare i conti con moltissime assenze. A partire da quelle degli squalificati Antenucci, Di Ruocco, Felice, Ramundo e Triglione, che già di per se fanno preoccupare mister Danilo Rufini– se poi ci si aggiunge lo stop di Russi (causa mal di schiena), la situazione si complica maggiormente. L’allenatore del San Salvo ci ha però spiegato quali saranno le sue soluzioni, senza però comunicare- come è normale che sia- la formazione che scenderà in campo: “In queste settimane abbiamo provato diverse soluzioni e col passare del tempo siamo riusciti a creare qualcosa di buono. Con tutte queste assenze dovremo cercare altre alternative accantonando per un momento quanto fin’ora provato. Domenica non sarà facile soprattutto perché siamo in emergenza nel reparto difensivo. Ancora stiamo provando diverse alternative, ma quasi sicuramente dovrò schierare più di qualche under nelle retrovie oppure adattare altri in questo ruolo. In avanti- ha concluso- credo che Consolazio e Marinelli partiranno da titolari. Torres è ancora un po’ indietro con la preparazione fisica, ma sono sicuro che una volta ristabilita la sua condizione ideale, sarà un’arma in più davvero importante per noi”. La strada percorsa dal neotecnico dell’U.S., se pur breve, ha permesso al gruppo biancazzurro di avere le prime linee guida in termini di calcio giocato. Il primo approccio con la sua nuova squadra è stato dunque positivo, come lo stesso Rufini ha ribadito: “Ho trovato un ambiente positivo con un grande seguito da parte dei tifosi. Una società seria ed umile che ha le idee chiare sul da farsi. Per quanto riguarda la squadra, ho avuto la fortuna di partire con un gruppo già competitivo di base che, con l’innesto delle new entry, si è rafforzato e proverà a dire la sua tra le big del campionato”.
Se da una parte tutto fin’ora sembra essere filato liscio, non sono mancate alcune polemiche di pre-campionato, come per esempio l’esternazione di alcuni appassionati riguardo all’arrivo di diversi elementi di fuori città, la maggior parte già con Rufini a San Savero.“E’ normalissimo che sia così perchè a San Salvo hanno molto a cuore il fatto che in squadra siano presenti giocatori della città. Credo che sia un valore aggiunto, ma al tempo stesso per vincere ed essere più competitivi possibili unire a questo gruppo nuove forze non potrà che giovare alla nostra causa”. Riguardo alla battuta fatta nei confronti della società sui social (‘Più che l’U.S. San Salvo sembra l’U.S. San Severo’) mister Rufini ha subito fatto chiarezza: “Riguardo alla battuta, solo Russi è di San Severo, il resto dei giocatori li ho avuti lì in squadra ma vengono da altre parti. Ma comunque il fatto che io già li conosca non fa che aiutarmi perché al gruppo di confermati che non conoscevo, ho unito elementi a me noti sia per le loro caratteristiche che per quanto riguarda il loro modo di comportarsi in campo. Questo mix potrà rilevarsi vincente, ma dipenderà solo da noi. Nel calcio non vince sempre la squadra più forte, ma anche quella più fortuna, quella che ci crede di più. Nei miei dodici campionati vinti (due da allenatore e dieci da giocatore) non sempre ho fatto parte della rosa più forte, eppure le vittorie sono arrivate grazie a quell’arma in più che si chiama volontà e unione del gruppo. Come amo ripetere: un giocatore può fare la differenza, ma il gruppo ti fa vincere i campionati”. Oltre ai confermati, però, qualche partenza c’è stata ed il motivo di questa scelta ce l’ha spiegato ancora una volta il mister biancazzurro: “Chi ha scelto di andare via lo ha fatto senza che fossi stato io a dirglielo. Li ho voluti tutti nel raduno per visionarli ed avere un quadro completo. La scelta fatta da Pantalone, Argirò e Pollutri rimane loro e non mia”.