Si è tenuta nella serata di ieri presso il Biotopo costiero di San Salvo Marina la presentazione del libro Salvataggi, di Lucio Biancatelli, che ripercorre la storia di diversi interventi di salvataggio di specie animali messi in campo in mare o sulla spiaggia. A presentare il testo, oltre all’autore, Massimiliano Pennelli, del Centro Studi Cetacei, e Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente.
Come spiegato dall’autore del libro, dopo i saluti del presidente Di Marco, l’idea di indirizzare verso il racconto dei vari salvataggi la scrittura del suo testo è venuta a seguito dello spiaggiamento di 7 capodogli presso la spiaggia di Punta Penna, avvenuto il 12 settembre 2014 (qui li servizio). Nell’occasione, ricorda Biancatelli, si riuscirono a salvare 4 capodogli (due erano arrivati già morti e uno è morto durante i soccorsi), grazie al “bellissimo coinvolgimento” di tutti, autorità, pescatori, volontari ambientalisti e anche tanti semplici cittadini. Un coinvolgimento emotivo “ben indirizzato” che ha portato alla realizzazione di quella che appare come una vera e propria “impresa”. Per Biancatelli il risultato ottenuto è stato frutto di un insieme di fattori, a partire dal fatto che l’emotività scaturita dall’evento dello spiaggiamento è stata “ben incanalata” a livello organizzativo, anche grazie alle specifiche conoscenze di chi ha coordinato i lavori.
Sull’episodio, poi, il commento di Massimiliano Pennelli, veterinario del Centro Studi Cetacei, che ha ricordato: “Sulla spiaggia di Punta Penna sono arrivati in sette, quasi tutti sub adulti; solo il capo branco, una femmina gravida, era adulta; l’esemplare era già malato, infatti abbiamo riscontrato delle disfunzioni a livello renale. Il feto, di 80 centrimetri, non era ancora completamente formato, in quanto di solito raggiungono lunghezze sui 4 metri”. Anche da Pennelli la soddisfazione per un’operazione avvenuta grazie a una “cooperazione adeguata e costruttiva”: “Quando accadono cose simili, non è raro vedere una mamma che mette a cavallo di un capodoglio il figlio per una foto o una calca di curiosi che rallentano le operazioni. A Vasto le persone hanno capito la gravità della situazione e hanno dato una mano in maniera ordinata e corretta”, dall’avvistamento alla segnalazione successiva e alla messa in moto della macchina dei soccorsi.
Inevitabile un passaggio sulla discussa pratica dell’air-gun per le ricerche petrolifere: “Il problema è che i cetacei comunicano attraverso ecolocalizzazione. Quando vengono in contatto con l’aria compressa sparata con l’air gun si spaventano e tornano in superficie troppo velocemente, senza compensare, e purtroppo si registrano problemi di embolia. Lo stesso accade con i sonar militari. Ci sono diverse ricerche fatte in Usa e Sud Africa che mettono in relazione gli spiaggiamenti con la tecnica dell’air-gun o con l’utilizzo dei sonar militari“.
Ma non solo lo spiaggiamento dei capodogli a Punta Penna nel libro di Biancatelli; sono una ventina, infatti, le storie raccontate nel libro, dal salvataggio di una tartaruga liuto di 200 chili nell’isola di Lampedusa al salvataggio di 5 capodogli imbrigliati in reti, in mare aperto al largo delle coste di Palinuro, ripreso e trasmesso, in parte, durante la serata di presentazione, che si è poi conclusa con il consueto spazio delle domande dal pubblico.