Un’Italia bloccata, come bloccati saranno i capilista dell’Italicum, ad eccezione di qualche regione dove il Mattarellum farà ancora sentire la sua eco. Un’Italia minacciata e che minaccia, come condizionati nelle scelte saranno gli insegnanti dai rispettivi Dirigienti Scolastici, ormai imprenditori della scuola autonoma. Una scuola che si svende, un po’ come Re Giorgio ha svenduto i vari governi fino al Renzismo.
E poi c’è la costa dell’Abruzzo inghiottita da un trivellamento spudorato e senza senso logico che stranamente prende il nome di un pesce, l’ombrina, un alimento che ha fatto la fortuna di pescatori e amanti dell’enogastronomia.
Questa è la realtà in cui si svolge la nostra quotidianità.
Ma chiudiamo gli occhi e proviamo ad immaginare un’Italia bomboniera d’Europa in cui la cultura e la promozione dell’intero patrimonio culturale guadagnino il privilegio di un posto in prima fila, in cui si investa per migliorare le potenzialità del territorio e non per danneggiarlo; una macchina il cui motore permetta agli operatori turistici di lavorare e non più vergognarsi distribuendo incentivi per chi lavora e aggiunge valore alla professione. Un paese dove scegliere direttamente gli inquilini del palazzo politico, i quali dovrebbero essere duri e combattivi contro l’austerità dell’Europa per lottare contro “gli standard europei”.
Potrebbe essere un’utopia, ma ogni cambiamento inizia sempre da una presa di coscienza personale, da un percorso di autoconsapevolezza che solo in seguito può diventare patrimonio della società.
Cerchiamo di sfruttare la prossima tornata di votazioni amministrative e votiamo spinti da un profondo ragionamento culturale, e non solo per spicciola convenienza. Esprimiamo tutte le nostre potenzialità attreverso un voto sincero. Nei prossimi Consigli comunali occorre uno scontro costruttivo tra maggioranza e opposizione, dopo le parti in causa arrivino sempre a codecidere per il bene della collettività. Pretendete dei cittadini educati? Date loro il vostro esempio. Valorizziamo la nostra costa e il nostro entroterra, in modo da ospitare nel migliore dei modi chi potenzialmente può contribuire a portare soldi nelle nostre casse. Incentiviamo i giovani a prendersi le proprie responsabilità attraverso un apparato scolastico che esalti le differenze e garantisca la possibilità di una realizzazione professionale.
Essere sempre in prima linea significa amare e difendere il proprio territorio e la propria cultura, allontanando tutte quelle variabili negative che stanno distruggendo la nostra terra!
Marco Marchesani