Scorrono esasperazione e rabbia nelle tubature di Cupello. La Sasi è nel mirino dopo i disagi che da lungo tempo affliggono gli abitanti. L’acqua in alcune zone della cittadina manca da 4-5 giorni.
L’associazione “Il Cambiamento” ieri ha organizzato il dibattito “Corre l’acqua?” per discuterne, invitando la Sasi e il sindaco Manuele Marcovecchio; l’appuntamento è diventato ben presto l’occasione per tastare con mano i livelli di tensione presenti in paese.
Il presidente Domenico Scutti ha riparato dietro non meglio precisati impegni istituzionali mandando in avanscoperta il responsabile di area Antonio Frisco e il responsabile dell’ufficio di Vasto Nicola Ceccarelli: inevitabile per loro finire al centro delle proteste. Impossibile fornire spiegazioni davanti a una folla che da troppo tempo cerca risposte concrete.
Di concreto per ora c’è solo l’assenza dell’acqua. Le storie emerse ieri sono molteplici e avvilenti se si pensa che l’anno in corso è il 2015.
Tra i vari casi c’è quello di un bed & breakfast di contrada Polercia. Da giorni i rubinetti sono a secco, il titolare oggi probabilmente avrebbe mandato via 20 ospiti. “Venti persone andranno via – ha detto rivolgendosi ai partecipanti al confronto – e avrò un giudizio negativo che mi condizionerà per un anno intero. Se l’anno scorso non fosse stato per la Protezione civile di Monteodorisio, che mi ha rifornito d’acqua con le cisterne, avrei già chiuso. Nel 2015 non può mancare l’acqua! Da 7 anni, il 9 e 10 agosto a contrada Polercia non arriva, perché? Dev’essere per forza deviata da qualche parte, dove?”.
Le situazioni critiche sono tante, c’è chi ha cari con disabilità in casa. “Come ci si fa a lavare con due litri d’acqua?”.
L’altra assenza pesantissima è quella di una reazione di fronte all’emergenza. “Siamo in emergenza, dateci l’acqua in qualche modo – ha gridato un altro cittadino – con l’elicottero, una pompa, i vigili del fuoco! Da parte del Comune ci dev’essere supporto alle famiglie che non ce l’hanno! Parlare non ha più senso. Da oggi la Sasi cosa vuole fare?”.
Visibilmente in imbarazzo i due tecnici che hanno partecipato all’incontro. Un “perché” comprensibile dell’assenza del bene primario non c’è. Frisco ha più volte ribadito che c’è una carenza a monte, nonostante la sorgente del Verde abbia fatto registrare una portata tra le più alte degli ultimi anni. A confutare questa tesi, poi, ci sono quelle zone di Cupello che non conoscono crisi idriche avendo l’acqua 24 ore su 24 senza bisogno di autoclavi.
Il sindaco Marcovecchio ha rincarato: “In alcuni comuni del Frentano non si chiude neanche la notte. Qui abbiamo un buco nero di 63 anni. C’è bisogno di programmazione”.
Qualcuno ha cercato di stemperare i toni: “Riconosciamo il lavoro dei tecnici e degli operai, ma evidentemente le responsabilità sono di chi siede su poltrone più morbide”.
Camillo D’Amico – consigliere di minoranza del Comune e membro dell’associazione – ha promesso altri incontri.
Per ora le domande restano senza risposte. La Sasi con tutta probabilità sta sottovalutando le possibili reazioni al disservizio. Se il livello dell’acqua è basso, quello della tensione sociale è in rapida ascesa.