“Non avremmo mai immaginato che nella Repubblica della Città del Vasto fosse stato reintrodotto il reato di lesa maestà… Di fronte alle circostanziate critiche dell’opposizione, critiche di carattere politico e riferite ad un sistema di gestione della cosa pubblica, da parte dell’amministrazione comunale, volto all’esternalizzazione (leggi privatizzazione) della gestione di numerosi beni e servizi, il sindaco agita ipotesi di querele. Mai accaduto in anni di attività politica”.
Non si placa la polemica politica sulle esternalizzazioni dopo il primo botta e risposta tra Massimo Desiati (qui l’articolo) e il sindaco Luciano Lapenna (qui l’articolo). Dopo la replica del sindaco, infatti, Desiati è tornato all’attacco: “Siamo abituati a nervosismi e scatti d’ira, ma un confronto politico non può non rimanere nell’ambito di un dibattito sui temi ed a poco serve rovesciare tavoli ed alzare barriere fumogene per creare timori ed impedire di scoprire realtà inconfutabili. Se a scegliere la strada delle privatizzazioni fosse stata parte politica diversa da quella che oggi disamministra la città, le urla delle polemiche si sarebbero sentite in cielo. Ed invece, imposte da un’amministrazione PD/SEL/PSI, sono cosa santa, solo vantaggi economici!”.
“Si vuol forse negare che beni e servizi pubblici siano stati dati in gestione ad associazioni, cooperative, confederazioni e persino banche?” ha rimarcato Desiati. “Si vuol forse negare che, da tali gestioni, ne scaturiscano proventi? Penso proprio di no, altrimenti queste realtà di natura privata non avrebbero avuto alcuna convenienza a chiederle. Sono, forse, organizzazioni di beneficenza?”.
Per quanto riguarda le spiegazioni fornite dal sindaco circa il miglior servizio offerto ed ai risparmi conseguiti dal Comune grazie alle privatizzazioni delle gestioni, Desiati ha sottolineato: “Era forse incapace, la sua amministrazione, di ben gestire quei beni pubblici? E come si fa a dire di aver conseguito dei ‘risparmi’, grazie a tutte questi affidamenti a privati, dichiarando soltanto i precedenti ‘costi’ per la gestione comunale delle strutture (che pur continuano ad esserci, anche se in misura ridotta) e non anche i precedenti ricavi, a beneficio delle casse comunali? Comodo togliersi i problemi, passando la mano ai privati, e così essere soltanto pigri burocrati invece che solerti amministratori pubblici!”.
Nello specifico delle singole gestioni, poi: “La piscina comunale. Ma lo sa il Sindaco che il gestore di tali impianti non ha mai pagato il canone dovuto al Comune? Il parcheggio multipiano. Ma lo sa il Sindaco che, al suo gestore, basta affittare spazi per una antenna di telefonia mobile e per qualche pubblicità al fine di pagare quanto dovuto al Comune (1.000 Euro al mese) per il canone relativo all’intera struttura affidata per 30/45 anni? Mercato Santa Chiara. Ma si è speso il Sindaco, dopo averne fatto ristrutturare i locali con soldi pubblici, almeno a provare ad organizzare e sostenere veramente la gestione diretta degli agricoltori e piccoli commercianti che, da anni, utilizzano quegli spazi per l’offerta di prodotti locali a km 0, invece che affidarne la gestione (tramite bando, per carità) e sostenerne finanziariamente il peso (questa volta sì) alla CIA e Confesercenti? Impianto Sportivo Salesiani. Ma ha verificato il Sindaco i costi a carico della comunità vastese per aver rilevato, ad un milione e mezzo di Euro, una struttura sportiva che verrà affidata, a gestione privata, per un corrispettivo di 500 Euro al mese e per 15 anni?”.
Infine la conclusione: “A noi non serve agitare lo spauracchio di querele che altro non potrebbero agitare che un sospetto di reato per… lesa maestà, ci basterebbe un controllo della Corte dei Conti. Ora il problema, per Vasto, è riuscire a costruire una vera alternativa amministrativa che riesca ad unire, su programmi e prospettive, tutte le forze politiche e i movimenti civici che si oppongono alla mala gestione comunale degli ultimi anni e che vogliano, con capacità, generosità e realismo, senza stucchevoli ed inutili personalismi di cui la città è stanca, far tornare vasto… Vasto”.