Iniziativa alla Camera a sostegno della campagna per incentivare il consumo delle pesche e delle nettarine parlando anche di salute nel piatto in un contesto di lavoro e politiche per l’agricoltura.
Se ne è fatta promotrice nei giorni scorsi la parlamentare vastese del Partito Democratico, Maria Amato, che spiega: “Ho condiviso la risoluzione sottolineando la rilevanza per il territorio del Vastese della produzione delle pesche ad opera della cooperativa Euro Ortofrutticola del Trigno di San Salvo con i suoi 100mila quintali/anno prodotti di cui il 70% destinati all’esportazione, in prevalenza sui mercati di Svizzera e Austria e in minor misura di Francia e Germania”.
“Le pesche – continua la Amato – per me sono nella immagine della fioritura della primavera dei peschi sul Trigno, nei titoli dei giornali con le pesche di San Salvo alla tavola della Regina Elisabetta, sono nel sorriso di mio padre e le sue pesche nel vino rosso. Una visione unica di bellezza, di lavoro, di gusto e di salute”.
“Ma col romanticismo non si va lontano”; la deputata è quindi cofirmataria insieme a Giuseppe Romanini e Giorgio Zanin della Commissione agricoltura di una risoluzione che ha come obiettivo quello di sostenere un settore interessato da difficoltà in parte derivanti dall’embargo russo e in buona parte dovuto a consumi ridotti legati paradossalmente ad un valore: la stagionalità”.
Di seguito il testo della risoluzione
Risoluzione pesche e nettarine
Al Ministro dell’Agricoltura, premesso che:
le pesche e nettarine sono una delle produzioni centrali per l’ortofrutticola italiana e il sistema economico nazionale. Rappresentano più del 55% della produzione lorda vendibile sulla frutticola estiva, con un indotto ben più importante delle grandi industrie del nostro Paese;
l’Italia è il primo produttore d’Europa, l’Emilia-Romagna vanta una posizione dominante soprattutto per le nettarine. In base ai dati pubblicati dal Cso (Centro servizi ortofrutticoli) l’Italia esporta mediamente oltre 300mila tonnellate di pesche e nettarine e l’offerta 2015 di pesche da consumo fresco potrebbe superare di poco le 579.000 tonnellate (+4% sul 2014);
da diversi anni si registra una crisi delle pesche e nettarine che sta danneggiando profondamente il comparto ortofrutticolo italiano. Si tratta di una crisi strutturale, con radici molto complesse fra cui la mancanza di programmazione, caratterizzata da un eccesso di produzione a cui fa seguito l’abbassamento del prezzo – fattore che spesso come denunciano le organizzazioni sindacali rende il lavoro in agricoltura sempre più irregolare e malpagato. Le conseguenze sono che oggi all’agricoltore questo tipo di coltivazione risulta antieconomico con il rischio della sparizione di piantagioni di alberi di pesco e impoverimento del territorio;
dopo la caduta del consumo del 2014, dovuta in particolare all’embargo russo e al clima non favorevole, nel 2015 la situazione di crisi che investe il prodotto perdura nonostante la qualità delle pesche e le condizioni meteorologiche siano ottime;
sul fronte dell’embargo Russo il Mipaaf ha lavorato in Europa per un nuovo piano di aiuti attraverso un intervento di ritiro straordinario, a un prezzo minimo, che l’Unione europea dovrebbe autorizzare a breve. Per il nostro Paese è previsto un plafond di ritiri complessivo di circa 50 mila tonnellate di prodotto e nel piano entrano, su richiesta del Mipaaf anche le pesche e le nettarine, 9.200 tonnellate, che potranno essere ritirate dal mercato e destinate anche al sostegno agli indigenti;
l’OI Ortofrutta Italia ha avviato la seconda campagna di promozione a favore del consumo stagionale di pesche e nettarine nazionali. Tale iniziativa, patrocinata dal Mipaaf e svoltasi per la prima volta anche alla Camera dei Deputati, viene realizzata nei propri punti vendita ed è tesa ad informare i consumatori e comunicare la qualità, la territorialità e la stagionalità del prodotto, con l’obiettivo invertirne la contrazione delle vendite, di incrementarne la commercializzazione e ottenere un risultato economico che consenta ai produttori di non abbandonare questo importantissimo comparto;
Mipaaf, Unioncamere e Sogemi hanno di recente siglato un protocollo per lo sviluppo di un sistema di qualificazione dei mercati ortofrutticoli all’ingrosso nazionali, attraverso la creazione del marchio “Qualità e Sicurezza”. L’intesa ha come obiettivo il miglioramento della qualità e della rintracciabilità dei prodotti ortofrutticoli commercializzati nei mercati all’ingrosso, insieme alla valorizzazione del ruolo dei mercati all’interno della filiera ortofrutticola.
impegna il governo a definire con la massima sollecitudine l’accordo europeo per il ritiro straordinario di pesche e nettarine conseguente al protrarsi dell’embargo e a promuovere tutte quelle iniziative rese possibili anche dal Dl 51/2015 di recente convertito in legge, per rafforzare la filiera frutticola e la sua capacità di penetrazione del mercato attraverso strumenti e azioni di sostegno all’intero comparto, che in Italia vale 12 miliardi di euro, e in particolare quello delle pesche e nettarine con l’obiettivo di tutelare il reddito degli agricoltori coinvolti.
Romanini – Zanin – Amato