Non c’è un nome che unisce tutta la maggioranza. Tra Elio Baccalà e Corrado Sabatini il centrosinistra deve decidere chi dei due dovrà essere il vice presidente vicario del Consiglio comunale di Vasto.
L’elezione del successore di Luigi Marcello, che da oltre un mese ha lasciato il Consiglio perché nominato assessore ai Servizi, è ferma nelle sabbie mobili della maggioranza che non riesce a trovare l’accordo.
Per questo, nella seduta di lunedì, il sindaco, Luciano Lapenna, ha ritirato il punto dall’ordine del giorno, scatenando le polemiche delle opposizioni, che hanno caricato di significati politici la mancanza di un’intesa nel centrosinistra, ma anche quale perplessità nello stesso Baccalà: “Si, c’è la possibilità che io diventi vice presidente. Sono stati fatti due nomi: il Psi ha indicato Corrado Sabatini. Da parte mia, non faccio pressioni e non chiedo nulla, ma accetto ben volentieri la proposta avanzata da altri, soprattutto perché faccio parte del gruppo misto, quindi se la scelta dovesse ricadere su di me, non verrebbe compiuta in base al partito di appartenenza. Ho saputo all’ultimo momento del ritiro del punto dall’ordine del giorno. E’ accaduto qualcosa che non riesco a capire, ma non è un problema”.
Attualmente, l’unico vice presidente del Consiglio comunale in carica è Francesco Paolo D’Adamo, eletto dalle forze politiche di minoranza nel 2011.
Il regolamento del Consiglio prevede che i vice presidenti siano due: uno nominato dalla maggioranza, l’altro dall’opposizione.
La replica del Psi – “Tutti i consiglieri sono in grado di ricoprire il ruolo di vice presidente del Consiglio comunale”, afferma Gabriele Barisano, capogruppo del Psi, che poi replica a un’affermazione di Baccalà: “Non vedo il motivo per cui il vice presidente sia più credibile, se non è iscritto a nessun partito. Per quale motivo chi milita in un partito politico dovrebbe essere meno degno di ricoprire quella carica?”.