Da tre mesi sono costretti a viaggiare su un piccolo bus da 22 posti i lavoratori di Celenza sul Trigno, Torrebruna e San Giovani Lipioni che quotidianamente si recano a San Salvo per lavoro. La “scelta” di passare a un autobus più piccolo, rispetto ai normali mezzi in dotazione, per via della frana a San Giovanni Lipioni che non permette il passaggio agli autobus di normali dimensioni. Da tre mesi, quindi, i lavoratori viaggiano stipati come sardine, con tutti i disagi del caso.
Di qualche giorno fa, la “buona notizia” annunciata dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha illustrato il piano di ripartizione dei fondi per il dissesto idrogeologico. Tra questi fondi, ci sono anche 80mila euro per la provinciale di San Giovanni Lipioni. Quella che appare come una buona notizia anche per i pendolari dei tre paesi interessati da detti disagi, però, non risolve il problema contingente che in questi giorni si è aggravato. Questa mattina, infatti, i lavoratori che dovevano raggiungere le aziende della zona industriale di San Salvo erano in “sovrannumero” rispetto ai 22 posti disponibili sul piccolo bus, tant’è che c’è stato bisogno di un altro mezzo, con tutti i disagi e i ritardi che l’imprevisto ha comportato: “Ormai non possiamo neppure andare a lavorare in orario” hanno lamentato i pendolari bloccati, in attesa del secondo mezzo.
Il problema, quindi, è destinato a ripetersi anche nei prossimi giorni, e sembra quindi impossibile attendere l’iter burocratico che porti alla sistemazione della strada di San Giovanni Lipioni e il ripristino della normale viabilità. In attesa della soluzione definitiva, che tra bandi, assegnazione lavori e realizzazione, potrebbe concretizzarsi in tempi certamente poco soddisfacenti, occorrerà trovare una soluzione per il breve termine che eviti il ripetersi di simili situazioni. Nel frattempo ironico il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, che su Facebook scrive: “Dopo tanti titoloni sui giornali, le strade del vastese sono ancora come le avevamo lasciate negli ultimi sopralluoghi: disastrose. Una regione a passo di asinello, altro che Abruzzo veloce!“.
Da parte sua, il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini, richiama le istituzioni locali a un maggior coordinamento: “Occorre un’azione corale per garantire i servizi ai cittadini sul territorio”, probabilmente in riferimento a un metodo poco “partecipativo” adottato finora rispetto ad alcune scelte effettuate da altri comuni. Ad ogni modo, per il sindaco di Celenza non si può attendere il ripristino della viabilità ordinaria per far fronte alle legittime richieste dei pendolari: “Il problema va risolto subito; mi auguro che tutte le istituzioni che lavorano sul territorio trovino la giusta sinergia per trovare una soluzione a breve termine. Di certo non possiamo aspettare la fine dei lavori sulla strada di San Giovanni“.