È bionda, ha un sorriso aperto e lo sguardo sereno di chi combatte le proprie paure e – anche se non le ha ancora sconfitte tutte – ha trovato il modo di affrontarle, grazie al consiglio delle sue scarpe: “Go walk!“. E lei è andata, a piedi e con 10 euro in tasca, dalla Sicilia a casa sua, in Piemonte, attraverso tutto lo Stivale, raccogliendo nel suo viaggio i sogni della varia umanità con cui si è trovata a contatto. Una vera e propria “fata dei sogni” – come è stata ribattezzata lungo il percorso – che certo non sarà in grado di realizzarli tutti, ma che gli sono serviti per ritrovare i suoi e – con essi – combattere le paure e affrontare le difficoltà della vita. Ma andiamo con ordine.
Parliamo di Darinka Montico, ospite presso la Nuova Libreria di piazza Barbacani per la tappa vastese del Giro d’Italia in 80 librerie, la manifestazione organizzata da Simone Sacco “per mostrare la bellezza delle librerie e delle libraie e dei librai d’Italia, un patrimonio inestimabile che non possiamo perdere”, come sottolineato da Marco Zapparoli, che ha dialogato con l’ospite e così presentato il suo libro Walkaboutitalia. L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni. Nell’ambito della stessa manifestazione, la proposta dello chef Simone Rugiati, che ha rielaborato un piatto vastese per l’occasione, proponendo le cozze alla vastese con la ventricina (qui l’articolo).
Nel libro, invece, la storia di un’avventura felice. Darinka è una ragazza giovane, piena di vita, che a seguito di quella che potrebbe essere semplicisticamente definita una “delusione amorosa” si getta a capofitto nei più svariati lavori in giro per il mondo. Insegna Inglese in Australia, fa la grafica in Inghilterra e, a un certo punto, si ritrova a fare la “massaggiatrice di teste ai giocatori di poker”. Proprio così. È in quel frangente che arriva la svolta: “All’interno dei casinò non ci sono orologi, proprio per far perdere la cognizione del tempo ai giocatori, che rimangono così in balia della propria passione. Una sera mi sono accorta che stava succedendo lo stesso alla mia vita, ormai abbandonata al corso degli eventi, e avevo perso di vista i miei sogni, quello che mi piaceva fare. Allora ho seguito il consiglio delle mie scarpe. Sotto la suola c’era infatti scritto ‘Go walk’. E l’ho fatto. Ho lasciato il giocatore di poker al suo tavolo e sono tornata a casa a piedi”.
Da lì l’idea di riunire le cose che le piacevano – ovvero camminare, viaggiare e scrivere – in un unico progetto, che si è poi concretizzato in un lungo viaggio dal sud al nord dell’Italia, a piedi e senza soldi, raccogliendo i sogni delle persone che incontrava per poi fermarli sulla pagina. E per questo è stata ribattezzata “la fata dei sogni” da un calabrese che la ospitava e che all’inizio, alla sua domanda diretta sui suoi sogni e le sue aspirazioni, ha fatto spallucce, rispondendo: “Che sogni vuoi che abbia?”. Il giorno dopo, però, quando Darinka aveva già ripreso il suo viaggio a piedi, l’uomo l’ha rincorsa e le ha aperto il suo cuore: “Non volevo correre il rischio di aver incontrato la fata dei sogni e aver perso l’occasione di affidarle i miei…”.
Naturalmente Darinka ha incontrato molte difficoltà lungo il suo percorso, e personaggi non sempre disposti nel migliore dei modi nei confronti di una ragazza sola e di bell’aspetto che attraversa l’Italia a piedi, ma anche quelli sono serviti “a mandare in frantumi il sottile muro di vetro delle mie paure, a cui prima non sapevo nemmeno dare un nome. Adesso so che ho paura di un camionista che si accosta chiedendo ‘vuoi scopare?’, delle altezze, perché soffro di vertigine, e perfino dei pastori maremmani. Ma sono paure ormai in frantumi, che ho lasciato in parte lungo il sentiero e che ho imparato a gestire. Quando ti chiudi la porta alle spalle e ti lasci dietro quel mondo di terrorismo psicologico che esce dalla televisione, ti puoi aprire alle persone e ai loro sogni“.
Il cuore del libro, quindi, sono i sogni raccolti da nord a sud dell’Italia. A cominciare da un tedesco che vive in Sicilia: “Aveva il sogno di vivere in un una piccola casa con un grande giardino; adesso vive in una grotta meravigliosa, arredata di quadri e sculture, sostanzialmente auto-sostenibile, con le coltivazioni e l’allevamento all’interno del suo piccolo paradiso. Gli ho chiesto se aveva altri sogni e mi ha risposto che avrebbe voluto visitare l’Isola di Pasqua, ma sapeva che non lo avrebbe mai realizzato, perché non avrebbe mai avuto soldi per il biglietto. Però ha preso un libro e da lì ha preso spunto per scolpire nel suo giardino i mascheroni dell’Isola di Pasqua. In pratica, non potendo andare lì, ha portato il suo sogno nel suo giardino. Questo è il potere dei libri“.
Tanti altri, poi, gli aneddoti legati al lungo viaggio a caccia dei sogni degli altri per ritrovare i propri che hanno affascinato il numeroso pubblico presente che ha poi partecipato al concerto del cantautore americano Dirk Hamilton. È lecito immaginare che in molti, immersi tra le note suonate dal cantautore americano, dopo aver ascoltato “la fata dei sogni” abbiano provato a guardare di nuovo in certi cassetti, per scoprirci vecchi e nuovi sogni.
Per ognuno, vale il consiglio di un paio di scarpe indossate da una massaggiatrice di teste di giocatori poker: “Go walk!”.