“Pur confidando nelle indagini degli organi competenti volte ad individuare i responsabili degli incendi di queste settimane, ritengo sia necessario che gli inquirenti approfondiscano la questione sorveglianza della Riserva ed in generale delle aree protette, verificando eventuali omissioni da parte di chi probabilmente era tenuto a garantire il controllo di quei luoghi”. A chiedere un’inchiesta è Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani In Movimento, l’associazione dei giovani di centrodestra, autore di una nuova puntata del botta e risposta fortemente polemico con l’assessore all’Ambiente e alle Aree protette del Comune di Vasto.
“Fermo restando – attacca di Michele Marisi – che l’assessore Marra dimostra di non conoscere nemmeno l’anno di istituzione della Riserva Naturale Regionale di Punta D’Erce, che non è il 1997 bensì il 1998, legge regionale n° 9 del 20 febbraio, lo stesso dimentica, persino nella querela che ha detto di aver depositato, di ricordare gli incendi degli scorsi anni, gli impegni presi dall’amministrazione in termini di sorveglianza della Riserva, delle località Mottagrossa e Zimarino e il Piano di Assetto Naturalistico. Con la delibera di Giunta comunale numero 293 del 19 agosto 2009, recante ‘Riserva Punta D’Erce. Attività preventiva atti vandalici ed incendi dolosi. Atto d’indirizzo – Provvedimenti’, infatti, l’amministrazione comunale riteneva ‘…necessario ed indispensabile istituire una serie di servizi uniti ad interventi con il solo scopo di tutelare e quindi prevenire il ripetersi di azioni malavitose e nello specifico istituire un servizio di vigilanza notturna…’. Dal 2009 ad oggi, visti gli incendi costanti, evidentemente sono state fatte chiacchiere, le quali vengono annualmente shakerate col vittimismo.
È bene anche ricordare all’assessore Marra – insiste il responsabile di Giovani In Movimento – che il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Naturale Regionale di Punta D’Erce, presente sul sito internet della stessa, all’articolo 3 dell’allegato ‘A’ al volume secondo, attribuisce agli operatori impegnati nella gestione della Riserva, il compito di sorveglianza, specificando poi, all’articolo 7, che ‘la sorveglianza sarà garantita tramite la perlustrazione di tutto il territorio della Riserva demaniale e di uso pubblico e, comunque, secondo legge’. All’articolo 4 dell’allegato ‘B’ al volume stesso, inoltre, si legge che ‘il territorio della Riserva è sottoposto a sorveglianza da parte di personale appositamente autorizzato dall’Ente Gestore, oltre che da quello istituzionalmente preposto, ai fini della verifica del rispetto delle presenti norme’. Per concludere, pur confidando nelle indagini degli organi competenti volte ad individuare i responsabili degli incendi di queste settimane, ritengo – conclude Marco di Michele Marisi – sia necessario che gli inquirenti approfondiscano la questione sorveglianza della Riserva ed in generale delle aree protette, verificando eventuali omissioni da parte di chi probabilmente era tenuto a garantire il controllo di quei luoghi”.