“Sono molto contenta per il mio assistito, perché è stata ristabilita la verità che abbiamo sempre sostenuto”. Soddisfatto il commento dell’avvocato Angela Pennetta, a margine della pubblicazione della sentenza che ha assolto il suo assistito, un giornalista vastese, messo sotto accusa da Claudio Scazzi, fratello di Sarah, la giovane vittima del giallo di Avetrana, per la presunta pubblicazione di foto macabre sul sito di cui il giornalista vastese era responsabile.
Claudio Scazzi, rappresentato in Aula dal noto avvocato – spesso ospite delle tv nazionali – Nicodemo Gentile, del foro di Perugia, aveva lamentato danni morali per la pubblicazione di foto che ritraevano il cadavere della sorella ancora all’interno del pozzo nel quale era stata ritrovata, e il pm Mariagrazia Marino aveva chiesto la condanna a 2 mesi di reclusione e al pagamento di 2mila euro di multa; il giudice Antonio Lauriola ha invece assolto il giornalista, difeso dall’avvocato Angela Pennetta, “perché il fatto non sussiste“, facendo riferimento a una sentenza della Cassazione che stabilisce che non si può equiparare il reato commesso a mezzo stampa con quello eventualmente commesso via web, qualora la Procura non provi che a pubblicare quella foto sia stato proprio il sito del giornalista imputato. La controparte, infatti, ha portato in causa solo una stampa – evidentemente facilmente modificabile – ma non era stato effettuato alcun sequestro del sito che dimostrasse l’avvenuta pubblicazione. Da qui la sentenza di assoluzione pubblicata nella mattinata di oggi.