C’è solo una lampada a olio a fare luce davanti al cancello della Sider Vasto. “L’altra volta c’erano le luci accese, questa volta neanche quelle”, dicono scherzando i lavoratori che questa notte hanno l compito di presidiare la fabbrica. L’obiettivo è quello annunciato qualche ora prima, evitare che dallo stabilimento della zona industriale di Punta Penna venga portato via lo slitter [VIDEO]. C’è una ditta a rilevare lo stabilimento e i 50 lavoratori che da 3 anni sono in cassa integrazione e tra pochissimo entreranno in mobilità, a patto che nella trattativa ci sia proprio quel macchinario che l’attuale proprietà ha venduto ad un’altra ditta. Ma intanto resta tutto fermo, già ieri mattina hanno rimandato indietro camion e gru pronte per il carico. “Da qui non si passa” – dicono i sei a cui è toccato il primo turno notturno. E così si cerca di far passare la notte. Si sono organizzati come meglio potevano. Tavolino e sedie per cenare assieme con quello che le famiglie hanno preparato a casa. Nonostante la stagione estiva con il calare della notte la temperatura si fa meno mite. Così c’è chi si copre e chi cerca temporaneo riparo in macchina.
Dal presidio passa anche uno dei sindacalisti con un vassoio di dolci per chi dovrà trascorrere la notte davanti alla fabbrica. C’è solidarietà tra i lavoratori che si trovano a condividere una situazione di difficoltà. E c’è tutto il tempo per chiacchierare, magari ricordando gli anni in cui la Sider Vasto era una realtà più che consolidata. “Di lavoro ce n’era tanto e anche per committenti importanti – ci raccontano -. Qui abbiamo prodotto i tubi per le barriere di protezione al passo del Brennero. Prima dei Mondiali di calcio del 1990 abbiamo realizzato i tubi per le coperture dello stadio Olimpico di Roma. E poi le strutture per gli autobus scoperti di Londra. Venivano qui gli inglesi, erano meticolosi nel controllare ogni dettaglio”. E ora, che la situazione sembra essere irrisolvibile, “chiediamo che ci venga data un’opportunità. Vogliamo tornare a lavorare, c’è questo imprenditore che vuole acquistare lo stabilimento, può essere davvero la svolta per questa vicenda”. Arrivano anche i caffè, per tirare avanti ancora un po’ prima di concedersi un po’ di riposo. “Ma siamo sempre vigili e pronti ad avvisare i nostri colleghi se ce ne fosse bisogno. Ma confidiamo nel buonsenso di tutti“. All’alba arriveranno gli altri a dare il cambio. “Ma nella mattinata cercheremo di essere tutti presenti, vogliamo dare un segnale di compattezza”. Aspettando che arrivino buone notizie dal tavolo regionale. “Noi ci speriamo che questa trattativa possa andare a buon fine. Intanto restiamo qui a presidiare l’ingresso della fabbrica, poi si vedrà”.