Si è tenuto al Palace Hotel il convegno “La sanità nel vastese” organizzato da coordinamento territoriale del PD e voluto fortemente dal suo coordinatore Gennaro Luciano e dall’assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci. L’iniziativa, a cui hanno partecipato anche il segretario regionale Marco Rapino e provinciale Chiara Zappalorto, il segretario di Vasto Antonio Del Casale ed il capogruppo in Consiglio comunale Francesco Menna, è nata “per sostituire agli slogan l’elencazione di fatti e di elementi di programmazione che sono utili alla vita del cittadino prima che a quella del politico”.
“La destra locale – ha sottolineato il coordinatore del Vastese, Gennaro Luciano – si è stupita di questo incontro, perché non è abituata: durante la loro amministrazione oltre a non raccontare nulla non si è fatto nulla. L’amministrazione di centrosinistra che oggi governa la Regione Abruzzo al contrario ascolta il territorio, lo vive e si occupa di risolverne i miei problemi”.
Nel merito dell’incontro, “cittadini e operatori, la politica e gli amministratori si sono ritrovati per fare il punto sull’attività svolta e su quella da mettere in cantiere: gli interventi del pubblico e degli ospiti hanno tratteggiato un quadro nuovo per questo territorio che non è più di margine ma di confine, che non è più abbandonato ma coinvolto. L’assessore Silvio Paolucci, con grande competenza e conoscenza dei fatti, ha illustrato come la sanità debba essere coraggiosamente modificata e ammodernata per rispondere non ai campanilismi ma alle esigenze dei cittadini: l’offerta territoriale di servizi deve essere raddoppiata aumentando le risorse e soprattutto spendendo con più efficienza quelle disponibili. In Abruzzo vi sono solo sei presidi su sedici che superano le 10mila prestazioni annue, Vasto si colloca al sesto posto; in un processo logico di razionalizzazione è corretto immaginare che ospedali che contano 400 prestazioni annue, come Tagliacozzo o 2400 come Atessa, non possano avere lo stesso personale di quelli che fanno 20.000 prestazioni l’anno. Ebbene la legge impone lo stesso numero di personale a prescindere dalle prestazioni: questa è una profonda ingiustizia e una grande efficienza per il cittadino. In Abruzzo sono circa 2,4 miliardi le somme spese per la sanità ed è la prima volta nella storia della regione che si affrontano le questioni legate a questa spesa non per salvare il medico o il politico ma per rendere efficiente il servizio ai pazienti”.
In merito degli interventi in corso, “sono stati stanziati 10 milioni per il servizio di emergenza urgenza che sarà operativo nel Vastese a partire dall’autunno prossimo; potenziamento dei punti nascita a Vasto, Lanciano e Chieti; finanziamento di 8 milioni per riduzione dei tempi di attesa oggi troppo lunghi al fine di raggiungere entro 12 mesi il risultato di una tempistica dignitosa per la sanità della Regione Abruzzo; un investimento di 25 milioni di allenamento delle macchine e delle attrezzature che oggi hanno in media un’età di nove anni infine un importante risultato sarà la certificazione del bilancio delle Asl perché i cittadini sappiano come sono stati spesi i propri soldi. In queste cose la netta distinzione tra la propaganda degli ultimi anni e la programmazione per garantire alle generazioni che verranno la stessa offerta sanitaria che abbiamo oggi: la sfida è continuare a garantire le prestazioni sanitarie e non gli operatori della sanità”.