A poca distanza dall’incontro organizzato da Forza Italia sul Parco della Costa teatina (qui l’articolo), stesso tema – ma posizioni diametralmente opposte – anche nell’incontro di Sel e Sinistra Lavoro, che ha registrato la partecipazione dell’assessore regionale Mario Mazzocca, il coordinatore regionale Tommaso Di Febo, il membro dell’assemblea regionale e nazionale Alessandro Cianci, Paola Cianci, indipendente dell’assemblea regionale, e gli assessori vastesi Anna Suriani e Marco Marra.
Come spiegato in apertura da Cianci, l’incontro di ieri presso “Vineria che passione”, di corso De Parma è stato organizzato per illustrare la risoluzione sul Parco della Costa teatina presentata da Sel in Consiglio regionale. Prima di passare la parola all’assessore Suriani, però, Cianci ha voluto lanciare un “segnale” ai rappresentanti del centrosinistra a vari livelli: “Quello del Parco è un progetto che ha caratterizzato da subito l’alleanza, quindi, a mio modesto avviso, distinguo e visioni differenti sull’argomento non sono compatibili con il nostro schieramento“.
“Sul Parco e la sua perimetrazione sono state dette molte falsità” ha poi sottolineato l’assessore Suriani. “Checché se ne dica il confronto c’è stato e per un lungo periodo. Il centrodestra ha avuto cinque anni per intervenire e Febbo poteva benissimo portare una sua proposta di perimetrazione, ma hanno dimostrato di essere contro questo progetto”.
È stato poi l’assessore Mazzocca a illustrare la risoluzione presentata, partendo da tre considerazioni, “la riaffermazione del ruolo centrale di Vasto nel sistema sostenibile relativo al Parco, l’evidenza che quando si costituisce un parco nazionale le strumentalizzazioni politiche sono all’ordine del giorno e l’importanza di rimanere sui fatti”. Due invece i punti principali della risoluzione, che come tale ha valore puramente politico: il primo, quello di “sollecitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché questa occasione venga definita al più presto, con l’emanazione del decreto istitutivo” e il secondo, relativo alle scelte future: “Siamo coscienti di ciò che potrebbe accadere se l’istituzione del Parco non fosse supportata da una corretta discussione. Abbiamo infatti chiesto che quando si faranno le scelte che andranno a caratterizzare il Parco, il territorio venga coinvolto attraverso un tavolo permanente tra Regione, Comuni e Parco“. Per l’assessore regionale e i rappresentanti politici presenti, infatti, “la vera partita non si gioca sulla perimetrazione, ma sul Piano Parco e sul Piano pluriennale economico e sociale“.
A seguire, l’intervento di Marco Marra, che ha parlato delle proposte di referendum o di trasformare il progetto in Parco marittimo come “strategie politiche anacronistiche”. “Il commissario – ha rimarcato poi Marra – ha il compito di chiudere la partita sulla perimetrazione. La nostra intenzione non è certo quella di ingessare il territorio, quindi l’attenzione dovrà concentrarsi sui piani di gestione; è da quelli che si vede se un parco funziona o non funziona. Per questo invito le forze politiche a concentrarsi sul lavoro che ci aspetta in futuro”.
La consigliera comunale Paola Cianci, nel coordinamento regionale di Sel come indipendente, ha poi ripercorso i passaggi salienti relativi al Parco in Consiglio comunale, rilevando quella che viene considerata una contraddizione: “Il centrodestra vota contro Ombrina Mare, ma è contro il Parco. Eppure in sede Autorizzazione Integrata Ambientale il fatto che il Parco non sia stato ancora definito è un limite in relazione al parere negativo ai progetti di petrolizzazione”.
Presente all’incontro, anche il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco, il quale ha evidenziato il “limite” della discussione, nella difficoltà a “mettere in campo politiche innovative”. Per Di Marco, infatti, è ormai tempo di pensare a una diversa programmazione che concretizzi realmente il concetto di sviluppo sostenibile.
Tommaso Di Febo ha poi ricordato come il progetto Parco e il contrasto alla petrolizzazione siano tra i punti fondamentali dell’alleanza del centrosinistra in Regione. Anche per il coordinatore regionale “l’Abruzzo deve accelerare per chiudere il discorso Parco, un progetto che il territorio merita. Sono già stati persi troppi anni per colpa di un centrodestra che adesso non ha più titolo per recriminare“.
In conclusione, una risposta alle dichiarazioni del senatore Di Stefano, che nella stessa mattinata aveva riferito della risposta del Ministero, per cui il Parco non sembrerebbe ostativo ai progetti di ricerche petrolifere: “Domanda e risposta – ha commentato l’assessore Mazzocca – sono entrambe imprecise. Le leggi dello Stato dicono una cosa diversa, ma è chiaro che se si vogliono certe risposte, basta porre la domanda in un certo modo. Questi sono giochetti da seconda elementare che lasciano il tempo che trovano”.