“Sembra quasi che nessuno si sia accorto della notizia, che in questi giorni la Protezione civile ha dato, del ritrovamento della quinta tartaruga marina morta e spiaggiata sul litorale vastese. Se consideriamo che dal 2013 fino ad oggi abbiamo come dato di riferimento l’anno 2013 con una moria di oltre 300 esemplari nell’Adriatico, vi lascio immaginare quanti possano essere stati nel 2014 e quanti saranno i decessi nel 2015”. A lanciare l’allarme è l’ambientalista Ivo Menna.
“Intanto sappiamo che sul nostro litorale già sono cinque le tartarughe marine ritrovate morte. Siamo in presenza di una specie minacciata dovuta al riscaldamento climatico? Oppure si tratta di decessi causati dall’inquinamento provocato dalle estrazioni di petrolio e gas vari di cui è massiccia la presenza delle trivellazioni? Oppure sono dovuti alle reti a strascico che le pescano e poi i pescatori le rigettano in mare, provocando lo chock e poi l’asfissia da annegamento? Oppure per avere ingurgitato ami, lenze, e sacchetti di plastica? Una cosa possiamo affermare con certezza: l’intera presenza di tartarughe marine è a rischio estinzione per causa e responsabilità dell’uomo e delle sue attività, vuoi estrattive, vuoi di pesca, vuoi perché spesso il mare Adriatico viene considerato come una immensa discarica.
Il 70 per cento delle tartarughe presenti nell’Adriatico sono a rischio per colpa dell’uomo: questo sembra essere il dato reale. Siccome esiste un Istituto zooprofilattico, siccome esiste la Asl Lanciano-Vasto-Chieti con il dipartimento veterinario, sarebbe opportuno che l’amministrazione li sollecitasse immediatamente per risalire alle cause che hanno determinano queste morti. Ormai da tempo assistiamo a delfini spiaggiati, balenottere che si arenano, a morie di pesce e di altre specie della fauna marina nella nostra zona, e sempre più frequentemente.
Un allarme che dovrebbe preoccupare le istituzioni pubbliche per comprendere che anche questi avvenimenti nel mondo animale sono il risultato di una crisi ecologica sempre più grave che vede la estinzione di specie animali e specie del mondo vegetale, in un crescendo di perdita di biodiversità. Le palme e il punteruolo rosso ne sono un eclatante esempio, che notiamo da alcuni anni. La natura è amica dell’uomo, ma stranamente l’uomo la combatte per renderla docile e mettersela sotto i piedi. E’ verità incontrovertibile che ogni disastro che lamentiamo, come nel caso delle tartarughe morte, è in larga misura risultato dell’azione dell’uomo contro la natura”.