“I risultati elettorali delle recenti amministrative hanno ancora dimostrato che gli schieramenti alternativi alla sinistra possono vincere, anzi vincono senz’altro, quando si presentano coalizzati sotto un’unica bandiera e con un unico candidato. È il caso della Liguria ed adesso di Comuni importanti come Venezia e Chieti. Non tenerne conto anche a Vasto, dove si voterà l’anno prossimo per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale, significa voler negare l’evidenza di questo dato politico e condannarsi all’isolamento, all’autoreferenzialità e quindi alla sconfitta elettorale”.
L’appello all’unità arriva dall’ex sindaco di Vasto ed esponente del centrodestra Giuseppe Tagliente, che traccia la rotta “per trovare un collante, un legame tra le forze ed i soggetti che affollano la vasta area di elettorato che non si riconosce nel centrosinistra e nell’apparato di uomini che lo rappresenta”: “Da qualche tempo e da più parti sento parlare con sempre maggiore insistenza delle primarie come dello strumento più utile per individuare un candidato sindaco unico anche sul versante opposto alla sinistra ed intorno a questa ipotesi di lavoro è stato persino lodevolmente organizzato un convegno di studio che ne ha magnificato la quasi miracolistica capacità di portare al risultato sperato. La mia opinione al riguardo si può condensare in questa battuta: le primarie vanno bene purché non siano considerate primariamente”.
Per Tagliente, infatti, “perché possano rappresentare un rimedio alla disunione ed alla disaggregazione, le primarie dovranno essere infatti celebrate soltanto a conclusione di una felice ricerca di contenuti programmatici condivisi e partecipati dai soggetti politici disponibili al confronto e non prima; soltanto dopo, voglio aggiungere, che essi avranno trovato una comune proposta politica e programmatica che individui la loro cifra ed il loro carattere distintivo. Soltanto dopo che essi avranno trovato una omogeneità politica e siglato sulla base di essa un patto di adesione, le primarie avranno senso e ragione di essere e potranno essere utilizzate per la scelta della personalità destinata a rappresentarli come candidato sindaco. Ritengo che questo passaggio sia importantissimo e tanto più lo credo quando vedo le forze alternative al centro sinistra disputare soltanto sulle facce e non sulla sostanza delle cose concrete: quando vedo con amarezza in questi giorni che intanto il centrosinistra impone l’ibernazione totale del territorio con il progetto di perimetrazione del Parco della Costa (senza che il Comune abbia detto alcunché); quando constato che vengono dilapidati milioni per l’acquisto di impianti sportivi da privati mentre la Città abbisogna certamente d’altro; quando mi angoscia il vedere degradare ed agonizzare questa città”.
Insomma, per Tagliente non basta opporsi al centrosinistra, ma occorre trovare un’unità programmatica, prima di cominciare a parlare di nomi per la candidatura a sindaco, anche se i consiglieri comunali dell’intergruppo di Vasto2016 un nome l’hanno già fatto, ed è quello di Massimo Desiati. E sono disposti a sedersi intorno a un tavolo e discutere (non si sa se passando anche dalle primarie) solo in presenza di una specifica alternativa. Quindi prima o poi, al di là dei programmi, se l’alternativa alla proposta di Vasto2016 c’è, dovrà venire fuori.