“Giungono numerose le lamentele da parte dei cittadini che vedono aumentate le difficoltà di relazione con il Cup dell’ospedale di Vasto che, invece, dovrebbe favorire i collegamenti e gestire le prenotazioni per esami diagnostici e visite presso le strutture della Asl Lanciano Vasto Chieti e le altre della regione”.
Lo segnalano i consiglieri dell’intergruppo di Vasto 2016, Massimo Desiati, Andrea Bischia, Etelwardo Sigismondi, Davide D’Alessandro e Nicola Del Prete che spiegano: “Dal gennaio di quest’anno, la gestione del Cup è stata affidata al gruppo Gpi di Trento, un gruppo di aziende controllate o partecipate dalla capofila Gpi spa, una società che opera nel mercato della sanità e del sociale. In virtù del subentrare di questa nuova realtà di gestione, molte cose sono cambiate per il Cup presso l’ospedale di Vasto e, a quanto sembra, tali cambiamenti hanno comportato difficoltà organizzative i cui effetti ricadono sull’utenza“.
Diverse le criticità segnalate: “Parte del personale addetto è stato sostituito con unità operative i cui corsi di formazione sembrano non essere stati adeguati, nei modi e nei tempi, ai compiti per i quali sono state assunte, oltretutto per esigenze immediate il cui soddisfacimento avrebbe dovuto comportare una diversa preparazione. È mancato, inoltre, un organico affiancamento nelle attività già svolte dal personale rimasto operativo che, certo e al contempo, non può svolgere attività di istruzione e, contemporaneamente, attendere alle normali mansioni di lavoro”.
Per Vasto2016, inoltre, “altra situazione da porre in rilievo è quella che scaturisce dalla scomparsa della figura del coordinatore delle attività, infatti la sua opera assicurava non soltanto l’organizzazione del lavoro interno del Cup di Vasto ma, soprattutto, gli indispensabili collegamenti con gli altri ospedali della Aal n° 2 e con quelli delle altre Asl della regione per l’effettuazione delle attività sanitarie richieste”.
“Con la nuova gestione, – concludono dall’opposizione – apparrebbero sensibilmente diminuite le retribuzioni degli operatori addetti allo svolgimento delle mansioni già precedentemente assegnate e questo nonostante il capitolato speciale per l’affidamento del servizio Cup prevedesse, oltre al riassorbimento del personale già impiegato, l’obbligo di attuare, nei confronti dei dipendenti occupati nelle prestazioni, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti di lavoro collettivi. Così come prevedesse, da parte degli operatori, il possesso di livelli di professionalità per il settore oggetto delle attività da svolgere”.