Entra nella fase cruciale il processo per il tragico incidente stradale avvenuto a San Salvo il 28 dicembre 2011. In via Grasceta, mentre stava cambiando una gomma alla sua auto, fu investito e morì Luigi Dell’Arciprete, 35 anni, di Monteodorisio.
Nell’udienza di ieri, il giudice monocratico del Tribunale di Vasto, Italo Radoccia, ha ascoltato la testimonianza dell’ingegner Marco Colagrossi, il perito nominato dalla pubblica accusa per ricostruire la dinamica di quanto accaduto quella notte.
Si tornerà in aula il 21 ottobre per l’interrogatorio di tre testimoni della difesa, rappresentata dagli avvocati Gianni Menna e Gianluca Del Borrello.
I fatti – Quel 28 dicembre 2011 a San Salvo Luigi Dell’Arciprete morì falciato da un’auto in transito in via Grasceta.
L’auto dell’uomo aveva forato lungo la strada che collega la città con San Salvo Marina. Dopo aver accostato, Dell’Arciprete stava cambiando la gomma all’altezza del ponte che sovrasta l’autostrada A14, quando fu travolto da una macchina. Per il 35enne di Monteodorisio, che viaggiava insieme alla sua compagna, non ci fu scampo.
Gli imputati – Dopo indagini-lampo, nelle prime ore di quel giorno stesso i carabinieri individuarono l’auto pirata in una Ford Fiesta blu, la vettura di Francisco Javier Angulo Amezcua, all’epoca 31enne, di origini spagnole ma residente a San Salvo. In base alle indagini eseguite dai militari, il giovane viaggiava con la sua fidanzata di allora, A.C., che allora aveva 25 anni. Entrambi sono accusati di omissione di soccorso. Ma su Amezcua pende anche un’ipotesi di reato più pesante: omicidio colposo.