Prosegue la mobilitazione degli insegnanti vastesi contro il ddl scuola voluto dal governo Renzi e già approvato dalla Camera dei Deputati. Prima della parola definitiva (salvo modifiche che dovranno tornare al vaglio della Camera) da parte del Senato, gli insegnati – supportati dai ragazzi dell’Unione studenti di Vasto – hanno provato a far sentire ancora la propria voce, attraverso un nuovo flash mob, dopo quello del 4 maggio (qui il servizio), che si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri in piazza Barbacani.
In “divisa” rossa, gli insegnanti si sono radunati sotto il Castello Caldoresco e hanno ricordato i motivi della protesta: libertà di insegnamento a rischio, precarizzazione, troppi poteri e discrezionalità per i presidi, “politicizzazione” della scuola e assenza di meritocrazia, prima di inscenare il nuovo flash mob, consistito nella lettura di un libro, il preferito da ciascun insegnante. Ognuno ha iniziato a leggere ad alta voce il proprio libro e la somma delle diverse letture ha prodotto un singolare brusio che ha invaso piazza Barbacani. Anche nella seconda parte del flash mob sono stati i libri i protagonisti: i partecipanti hanno infatti osservato alcuni minuti di silenzio, con il proprio libro preferito stretto al cuore.
Infine spazio alla musica, con alcuni studenti che si sono esibiti con chitarra e flauto traverso. A seguire l’ultima parte della manifestazione, anche alcuni amministratori comunali, tra cui il sindaco Luciano Lapenna, il vice sindaco Vincenzo Sputore e l’assessore Marco Marra. “I rapporti di forza in Senato sono diversi da quelli della Camera, – ha sottolineato Lapenna, parlando con gli insegnanti – quindi non è escluso che si possano apportare alcune modifiche (ammesso che non si ricorra alla fiducia, ndr), per cui continuate a far sentire la vostra voce. Sono d’accordo con voi su alcune questioni, ma da sindaco non possono non rilevare che per la prima volta in 10 anni ho scritto una lettera al Ministero che ha ricevuto subito risposta e siamo riusciti ad appaltare importanti lavori per le scuole. Il governo ha stanziato 40 miliardi per l’edilizia scolastica e certamente è da considerare positivamente”.
Più radicale la posizione dell’assessore Marco Marra, che – insieme alla piena solidarietà agli insegnanti – ha espresso un giudizio difficile da equivocare: “Questa è la peggior riforma degli ultimi 20 anni“.