Erano state posizonate in mare a meno di 100 metri dalla costa e, tra l’altro, prive di matricola identificativa. Per questo gli uomini della Guardia Costiera di Vasto hanno provveduto a sequestrare 18 nasse, due ancorotti di ferro e altrettanti segnali galleggianti, trovati in mare lungo la costa vastese. “Erano posizionate, in violazione della normativa vigente, a meno di 100 metri dalla costa anziché ai 300 metri minimi previsti non riportando alcuna matricola identificativa – spiega una nota del comandante del Circomare Giuliano D’Urso-. Continuano ad essere numerosi i pescatori abusivi che utilizzano attrezzi non conformi in aree vietate o che tentano di rubare il pescato dagli attrezzi dei pescatori della locale piccola pesca. Tra l’altro tale attività – sottolinea D’Urso – oltre che aumentare lo sforzo di pesca rappresenta una forma di concorrenza sleale atteso che il prodotto pescato viene immesso illecitamente nella filiera commerciale”.
L’attività di controllo della Guardia Costiera vastese, attraverso l’utilizzo del battello GC B14, permette ai militari di avvicinarsi alla costa anche su bassi fondali, riuscendo così ad accertare l’eventuale presenza di attrezzature abusive. “Andremo avanti con incisivo rigore anche nelle prossime settimane – annuncia D’Urso – in linea con gli obiettivi di competenza del Corpo delle Capitanerie di Porto in particolare mirati al controllo dello sforzo di pesca (Limitazione numero, potenza e dimensioni delle unità da pesca, Limitazione delle catture stabilendo le quantità e tempi di pesca) sia alla gestione comune delle risorse (Limitazione o proibizione totale in aree specifiche quali ad esempio la fascia costiera)”. Con l’inizio della stagione balneare – spiega la nota stampa – le attrezzature da pesca posizionate in mare dovranno allontanarsi ulteriormente dalla costa, passando dagli attuali 300 metri ai 500.