“Dopo otto mesi l’elefante ha partorito un topolino”. Lo afferma Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, commentanto l’ipotesi di perimetrazione del Parco della Costa teatina elaborata da Giuseppe De Dominicis, commissario straordinario nominato dal Governo Renzi per stabilire, dopo anni di rinvii, il perimetro dell’area protetta che dovrà racchiudere l’intero litorale della provincia di Chieti, da Francavilla al Mare a San Salvo.
Secondo Febbo, è “veramente paradossale la vicenda sulla definizione della perimetrazione del Parco della Costa Teatina dove si apprende che è stata ridotta addirittura di un terzo portandola da circa 30.000 a solo 10.000 ettari. Ma ancora più assurdo è il metodo di imposizione portato avanti dallo stesso commissario De Dominicis nel lavoro di redazione della perimetrazione stessa, escludendo quasi completamente i veri portatori di interesse”.
“Ritengo che sia veramente paradossale – prosegue Febbo – la modalità di concertazione con cui è stata portata avanti la costituzione di questa perimetrazione del Parco della Costa Teatina. Il sottoscritto per primo, e più volte, aveva sottoposto a tutti i sindaci, alle organizzazioni professionali e alle associazioni sia le problematiche sia le eventuali modifiche da apportare sui propri territori ricadenti nell’area Parco. La costituzione del Parco non può assolutamente prescindere dalla antropizzazione e dalle attività esistenti e quindi dovrebbe sviluppare un unico progetto compatibile e sostenibile con la nostra costa. Gli stessi sindaci della Costa Teatina in questi mesi hanno solo sentito parlare di perimentrazione e solo due giorni fa hanno ricevuto dal commissario, affiancato dall’onnipresente D’Alfonso, la proposta definitiva presentata alla Presidenza del Consiglio mentre sulla zonizzazione, altro aspetto fondante e fondamentale per le regole all’interno del Parco, è tutto da scrivere ancora”.