Il rendiconto consultivo va approvato entro il 2 giugno. E’ l’ultima data, decorsa la quale la legge prevede l’avvio delle procedure di scioglimento del Consiglio comunale. Un’altra spina per Lapenna, già alle prese con il tira e molla coi dissidenti, da cui deriva che il sindaco di Vasto non può più contare su una maggioranza blindata: col Psi che esce fuori dalla Giunta, non è più scontato in Consiglio comunale il voto favorevole di due consiglieri (Gabriele Barisano e Giovanna Paolino, mentre Corrado Sabatini ha già chiarito che “non voterò mai contro l’amministrazione”), anche se, dopo il vertice di ieri, il segretario cittadino del partito, Luigi Rampa, ha subito precisato: “Usciamo dalla Giunta, ma non dalla maggioranza”.
Ora il primo problema è far passare il bilancio. Altrimenti, tutti a casa.
Massimo Desiati, leader di Progetto per Vasto, agita il coltello nella piaga: “Il decreto legislativo numero 267 del 2000 – sottolinea l’esponente dell’opposizione – prevede che la mancata approvazione del rendiconto da parte del Consiglio comunale entro il 30 aprile comporta l’attivazione della procedura dello sciglimento del Consiglio comunale stesso. Ultimanente sono intervenuti due diversi decreti. Con uno, la data del 30 aprile viene individuata per l’approvazione in Giunta del rendiconto (cosa che é avvenuta); con l’altro, invece, si stabilsce che entro tale data sia il Consiglio a doverlo approvare. Il Prefetto di Chieti ha già sollecitato due volte il Comune di Vasto all’approvazione del rendiconto, concedendo limite ultimo il 2 di giugno. Lo slittamento, a data da destinarsi, della Conferenza capigruppo per la convocazione del Consiglio comunale mostra, per intero – sostiene Desiati – le lacerazioni della maggioranza, le stesse che il sindaco cerca di sminuire e dalle quali, però, non riesce a venir fuori. Dalla mancata approvazione del rendiconto 2014 discendono più conseguenze che, certamente, ritardano interventi a favore della città. Insomma, chi ne paga le conseguenze sono sempre i cittadini ma c’è da dire che, oramai, la nostra città peggio di così non potrebbe andare e sono i vastesi a non vedere l’ora che questi questo continuo e dannoso stillicidio abbia fine”.