“Finalmente è arrivata una buona notizia: l’amministrazione comunale di Vasto comunica che si daranno inizio ai lavori prestissimo per via Adriatica, al di sotto dell’area archeologica che da qualche anno aveva subito una grave frana o scivolamento verso la zona parco, travolgendo pali e strada”.
Ad esprimere soddisfazione per le comunicazioni che arrivano dagli uffici comunali, è Ivo Menna, ambientalista storico e coordinatore regionale Ona, l’Osservatori Nazionale Amianto: “La staccionata è salva, quella realizzata dalla Sovrintendenza ai beni archeologici, ma la gradinata è stata sepolta dalla terra staccatasi. In un momento di grave crisi della finanza locale si potrà intervenire con fondi cospicui di oltre 370mila euro che dovranno servire definitivamente a rendere sicura e stabile una zona ad alto rischio. Sappiamo – prosegue Menna – quanto sia a rischio tutto il costone orientale e però bisogna sostenere una cultura della prevenzione e di rispetto della natura, con rimboschimenti e regimazioni delle acque.
Ivo Menna ricorda poi la proposta di demolizione dell’Arena delle Grazie, considerata “opera pressoché inutile e costosa per le casse comunali, e sostituirla con un’area verde, in continuità con la vicina area archeologica. Questa nostra proposta venga presa in seria considerazione altrimenti tra qualche anno dovremo assistere a nuove frane e nuovi disastri ambientali a causa di nuovi movimenti franosi. Sarebbe necessario fare un sopraluogo in area Arena per capire e verificare quante siano le microfrane, gli avallamenti, le sconnessioni dei vari manti stradali”.
Infine l’ambientalista vastese sollecita l’amministrazione comunale a “rendere possibile l’attuazione della legge Rutelli 29 gennaio 1992, n. 113 che impone l’obbligo ai comuni con più di 15mila abitanti di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica. Con l’entrata in vigore di questa legge, il sindaco dovrà render noto il bilancio arboreo del Comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprietà pubblica rispettivamente all’inizio e al termine del mandato stesso. Una area verde in quella zona garantisce sicurezza e risanamento ambientale”.