Aveva salutato il mondo del calcio con una lettera aperta in cui parlava della sua battaglia contro il cancro [l’articolo]. “Datemi qualche mese: spero di tornare nuovamente in panchina nelle vesti di quel ‘leone indomito’ che è in me”, scriveva lo scorso dicembre dopo aver scoperto che il cancro, contro cui aveva già lottato e vinto nel 1996, si era ripresentato malvagio e beffardo.
Vincenzo Cosco, 51enne giocatore e poi allenatore molisano, un “leone” in campo e poi in panchina, è morto questa notte a Larino, dove era ricoverato negli ultimi tempi. A Vasto lo ricordano con tanto affetto per aver giocato con la Vastese e poi aver allenato la Pro Vasto nelle stagioni 2002/2003 e 2003/2004, con un terzo e un secondo posto e il ripescaggio in C2. La sua ultima squadra, dopo una buona carriera tra C e D, è stata la Sassari Torres.
Oggi il mondo dello sport è in lutto per la scomparsa di una persona vera, che anche nella sua ultima battaglia aveva conservato la sua grinta e la sua trasparenza, dichiarando a tutti cosa stava passando invece che nasconderlo. In tutte le città dove Cosco ha giocato e poi allenato ha lasciato sempre grandi ricordi grazie al suo essere persona vera prima che professionista. Oggi sono in tantissimi a piangerne la prematura scomparsa.