A seguito dei ritardi nell’avvio dei lavori al muro di contenimento di Palazzo d’Avalos, dovuti anche all’annullamento dell’appalto (qui la notizia), riprendono forza le polemiche, con il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, che bacchetta Regione e Comune: “Non serve fare una risoluzione su quello che il Governo regionale sta già facendo. Con queste parole Camillo D’Alessandro ha ribattuto in occasione della discussione sulla risoluzione penta stellata per porre in essere le necessarie misure e procedure d’urgenza per la messa in sicurezza, il consolidamento e la ricostruzione delle mura di cinta del Palazzo D’Avalos nella città del Vasto”.
“Secondo D’Alessandro – spiega il consigliere del Movimento 5 Stelle – avrei dovuto rinunciare alla mia risoluzione visto il sopralluogo effettuato sui luoghi del crollo dal presidente D’Alfonso ed in ragione di quanto si sarebbe prodotto di lì a poco, una delibera di giunta nello specifico, che avrebbe garantito l’immediatezza dell’inizio delle attività di sondaggistica, messa in sicurezza e recupero delle mura di Palazzo D’Avalos. La ferita, invece, resta aperta, ormai da gennaio, e a ridosso della stagione estiva lo scempio è visibile agli occhi dei cittadini e dei turisti che restano allibiti e perplessi nell’apprendere che quei crolli che hanno interessato il principale monumento cittadino e che oggi sono coperti a stento da un telo di colore blu, risalgono ormai ad oltre 5 mesi fa. Un telo – sottolinea sarcastico Smargiassi – che non riesce a coprire lo scarso peso politico che l’amministrazione comunale detiene nei confronti di un governo regionale, sempre più distante dalle esigenze della città del Vasto”.
“Durante quel famoso consiglio di gennaio – ricorda Pietro Smargiassi – ho deciso di portare avanti le mie idee ed i miei convincimenti e di far porre quindi in votazione la risoluzione che è stata approvata a maggioranza e che ha visto il voto contrario, tra gli altri, dei consiglieri D’Alessandro e dell’assessore Mazzocca. Lo stesso Mazzocca che nel recente passato aveva individuato in due i mesi necessari a rimarginare la ferita di Palazzo d’Avalos: ‘Un mese per cominciare i lavori, un altro mese per terminarli’. Eravamo al 9 di marzo, oggi, 8 maggio 2015. Per quel che mi è dato sapere – conclude Smargiassi – e per quanto posso constatare con i miei occhi, i lavori non solo non sono stati completati, ma non hanno avuto neanche inizio, e non lo avranno per i prossimi mesi, visto che il bando per l’assegnazione dei lavori ha avuto un notevole ritardo per un difetto di notifica” (qui la notizia).