“Degrado, abbandono e sconforto. Uso queste tre parole per descrivere telegraficamente la situazione in cui versa la nostra città. Uno degli esempi più calzanti di questa decadenza, che purtroppo sembra non generare più neanche un minimo di reazione, viene fornito dall’ospedale vastese, rimasto completamente orfano di tutele e di sponsor, a cominciare dalla stessa amministrazione comunale, pur politicamente omologa con quella regionale”. A lanciare l’ennesimo allarme sulla sanità vastese, è l’ex sindaco di Vasto, Giuseppe Tagliente che, in una nota sottolinea il difficile momento dell’ospedale “San Pio da Pietrelcina”.
“L’ultima delle sopravvenute necessità del nostro nosocomio – scrive Tagliente – riguarda la Uoc di Radiologia, un servizio strategico, ritenuto fondamentale per il buon funzionamento dell’intera struttura sanitaria. Da informazioni assunte risulterebbe che l’organico del personale medico del predetto servizio è ridotto talmente al lumicino da non essere più in grado di sopportare i regolari turni lavorativi, che pure hanno consentito di espletare nell’ultimo anno oltre sessantamila esami e di far fronte efficacemente ad un aumento di richieste derivante dalla chiusura degli ospedali dell’hinterland e del vicino Molise. La prospettiva che si profila è dunque quella della chiusura della Uoc, se non verrà subito implementato il numero dei medici”.
Alle preoccupazioni di Tagliente risponde l’onorevole Maria Amato, che non nasconde le difficoltà, ma precisa: “La radiologia di Vasto lavora da anni ormai al limite dell’organico medico, come del resto molte Uo che risentono della persistenza della Regione Abruzzo nel commissariamento della Sanità. La generosità del personale medico, però, non basta a sopperire al trasferimento imminente di due radiologi, che a buon diritto hanno avuto risposta positiva alla loro domanda di mobilità. Ho già sentito la direzione sanitaria aziendale della Asl che si è già attivata per attingere dalla graduatoria ancora in essere per la sostituzione. Queste situazioni, che auspico trovino pronta soluzione senza discontinuità del servizio di diagnostica rx e le ovvie ricadute sui pazienti, riportano al centro della discussione la vera grande priorità della Regione Abruzzo: uscire presto dal commissariamento per tornare alla normale governance della pianificazione sanitaria e dell’accesso alle risorse”.