Luigi Rampa, segretario del Psi di Vasto. Dopo le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica, Luigi Masciulli, voi socialisti rimarrete sull’Aventino, oppure tornerete a dialogare con sindaco e maggioranza?
“L’assessore Masciulli si è dimesso a causa di problemi esistenti nel settore urbanistica del Comune; problemi che tutti conoscono”.
In un colloquio con Lapenna, due giorni fa l’assessore dimissionario ha ribadito le motivazioni della sua decisione: l’urbanistica rischia la paralisi a causa della carenza di personale, per lo più impegnato nel disbrigare una montagna di pratiche ordinarie inerenti l’edilizia e le attività produttive. In questo situazione di stallo, sono fermi i tre documenti di programmazione territoriale promessi dall’amministrazione Lapenna fin dal 2006. Se il Comune non doterà gli uffici di personale adeguato e se il sindaco e i partiti di maggioranza non garantiranno per iscritto l’approvazione prima delle elezioni 2016 di Piano spiaggia, Piano di gestione della riserva delle Dune di Vasto Marina e Programma di recupero del centro storico, il Psi resterà fuori dalla Giunta.
In definitiva, Masciulli, assessore da due anni, non intende diventare il capro espiatorio della lentezza amministrativa, né vuole che ricada interamente sulle sue spalle la responsabilità delle promesse decennali non mantenute dall’amministrazione Lapenna.
Rampa, significa che in Consiglio comunale deciderete di volta in volta se votare a favore o contro i provvedimenti proposti dalla Giunta e dai partiti del centrosinistra? Avrete, come si dice in questi casi, le mani libere?
“In Consiglio comunale non andremo a votare contro. Restiamo in maggioranza, anche fuori dalla Giunta. Nelle riunioni di maggioranza diremo la nostra”.
Ha parlato con i rappresentanti degli altri partiti della coalizione (Pd, Sel, Rifondazione comunista e Giustizia sociale)?
“No. Non ho sentito nessuno. Forse vogliono andare avanti così: con noi fuori dalla Giunta e, quindi, col nostro appoggio esterno in Consiglio comunale”.
Documento congelato – Intanto, finisce nel cassetto il documento al vetriolo che, nelle ore successive alle dimissioni di Masciulli, Lapenna aveva chiesto di sottoscrivere a Pd, Sel, Rifondazione comunista e Giustizia sociale. Non tutti erano d’accordo. Ora prevale la prudenza. Questa settimana trascorrerà senza ulteriori sussulti, anche perché il sindaco, in qualità di presidente regionale dell’Anci, sarà a Milano per l’inaugurazione di Expo 2015. Dalla prossima, i nodi verranno al pettine.