Venerdì 24/04/2015, alle ore 15,00 presso la Casa Lavoro con annessa Sezione Circondariale di Vasto in loc.tà Torre Sinello, alcuni internati sono impegnati nella rappresentazione di una commedia comica in due atti di Oreste De Santis dal titolo “Rifarsi una vita”. Il progetto teatrale nasce all’interno della scuola presente nella Casa Lavoro che fa capo all’Istituto Gabriele Rossetti di Vasto. La scuola è sempre più comunità che accoglie, educa e rieduca cio’ che la società, nei suoi sistemi politici, economici e culturali, emargina. Quando si è comunità accogliente il disagio nelle sue diverse espressioni diventa fonte di riflessione critica, di studio per prevenire o comunque migliorare la qualità di vita guardando alla persona nella sua globalità, a ciò che potenzialmente è in grado di esprimere e dare. Il teatro allora diventa strumento privilegiato per la scuola al fine di attuare la sua principale finalità: formare alla vita!
Le ultime ricerche nel campo educativo hanno messo in evidenza l’importanza del contesto sociale, dell’interazione interpersonale e dei fattori emotivi-affettivi rispetto all’apprendimento, ravvisando la necessità di riportare il focus dell’attenzione su quello che viene chiamato apprendimento olistico, cioè l’integrazione degli aspetti intellettivi, sociali ed emotivi dell’apprendimento.
Le metodologie inclusive come la drammatizzazione secondo l’O.M.S. sviluppano le life skills, cioè quelle abilità sociali che riescono a mobilitare le risorse interiori, promuovono la comunicazione efficace, sviluppano l’autostima, il senso di autoefficacia, il benessere individuale e collettivo, la gestione delle emozioni e dello stress, capacità di pensiero critico, creativo e divergente. Il laboratorio teatrale agisce in un contesto sociale e socializzante quindi incentrato sulla relazione, sul dialogo, sulla condivisione di sistemi di regole che sono alla base della cittadinanza attiva e della legalità.
“Rifarsi una vita” tratta in lettura comica ma con molti spunti di riflessione del disagio di chi purtroppo ha sbagliato e “passa” per il carcere. La sofferenza prima della reclusione e poi del reintegro non facile nella società segna profondamente la persona che se non trova supporto nelle relazioni di aiuto difficilmente riuscirà a ricostruire la propria identità, i propri affetti e la propria vita.
La scuola, attraverso il teatro, ha generato tra gli internati una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi. La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme, anche a partire dagli errori, dalla loro rielaborazione, con la consapevolezza di poter migliorare sempre!
L’equipe docenti dell’Istituto Gabriele Rossetti ringrazia il Direttore della Casa Lavoro, il dott. Massimo Di Rienzo, il Comandante di Reparto, Dott. Nicola Pellicciaro, e il Capo Area Educativa dott. Lucio di Blasio per la disponibilità, la condivisione di intenti educativi e il supporto continuo ad un progetto che ha stimolato una collaborazione sinergica e proficua tra la scuola, l’istituto e il territorio.
L’Insegnante Referente del Progetto
Antonella Aquilano