Prima riunione congiunta, questa mattina, per i comitati spontanei contro le antenne che hanno deciso di far fronte comune per dare più forza alla battaglia in corso contro l’inquinamento elettromagnetico; presenti Ivo Menna, ambientalista storico, Lino Salvatorelli, dell’Arci, l’avvocato Corrado Squadrone, dell’associazione Ape, l’ingegnere Antonio Della Penna, del comitato di corso Mazzini e l’ingegner Luca Di Sabato.
“All’interno dei vari comitati spontanei – ha spiegato Ivo Menna – è nata la necessità di riunirsi per denunciare ancora un volta un problema che è di tipo sanitario. Sono molti, infatti, gli scienziati che hanno accertato gli effetti negativi delle onde elettromagnetiche. Vogliamo sollecitare l’amministrazione comunale ad aprire tavoli di trattativa con i gestori, per limitare la proliferazione di antenne che aumentano l’inquinamento elettromagnetico e il rischio malattie. Abbiamo invitato a questo incontro l’assessore Masciulli, ma non è potuto venire per imprevisti personali”.
Nella riflessione sul tema di Ivo Menna, anche la denuncia per “la totale assenza di controlli da parte di Asl e Arta, che pure ha un presidio a San Salvo, e l’assenza di misurazioni per dimostrare se davvero c’è la necessità di mettere nuove antenne per la copertura dati e telefonica“.
Menna è poi tornato sul caso emblematico dell’antenna sul multipiano, “a meno di 70 metri da quella del Comune, con una concentrazione di onde elettromagnetiche evidentemente elevata per chi ha abitazioni in quella zona. L’ingegner Di Sabato abita in via Madonna dell’Asilo, e anche lì c’è una concentrazione insostenibile”.
Rispetto all’attività dell’amministrazione comunale, Menna invece ha sottolineato: “I comuni ormai non hanno molti poteri, per via del decreto Marzano che né il centrodestra né il centrosinistra ha il coraggio di abolire, ma l’amministrazione di Vasto non riesce nemmeno a sapere qual è l’effettiva situazione del territorio, e quante antenne ci sono. Il nostro appello al sindaco Lapenna è quello di dotare gli uffici di tecnici che siano a conoscenza di questo tipo di problematiche e le sappiano affrontare, quantomeno per rallentare i progetti”.
Infine le iniziative in corso: “Come già annunciato, nei prossimi giorni presenteremo un esposto, comprensivo delle tante firme raccolte finora, alla Procura dell’Aquila, a quella di Vasto, al Ministero della Salute, alla Regione Abruzzo e agli enti competenti. Nell’esposto è stata richiamata la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto, su una causa intentata da un operaio, il legame tra la sua malattia tumorale e la presenza di inquinamento elettromagnetico. Allo stesso modo è stato richiamato il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione”.