Solo vantaggi, niente problemi. Così la Hoffenberg srl ha presentato ai cittadini di Montalfano il progetto della centrale a biometano che dovrebbe sorgere sul territorio della contrada di Cupello. All’incontro informativo hanno partecipato il vice sindaco di Cupello, Fernando Travaglini, l’amministratore della Hoffenberg, Claudio Perfetti, e vari tecnici che hanno lavorato al progetto: la dottoressa Renata Rogo, che ha redatto il progetto, l’architetto Michelangelo Santangelo, che ha curato la parte architettonica del progetto, e Fausto Cecchini, ingegnere Ambientale. Presente anche il sindaco di Cupello, Manuele Marcovecchio.
“Nell’incontro che abbiamo avuto con l’amministrazione comunale – ha spiegato l’amministratore della società, Claudio Perfetti – ci è stato detto che ci sono perplessità e timori, in quanto la zona è circondata da impianti non molto ben visti dai cittadini. Siamo qui per un incontro informativo e per chiarire eventuali dubbi. Intanto non si tratta di rifiuti, ma verranno lavorati esclusivamente sottoprodotti agricoli, che verranno conferiti in vasche completamente coperte. Non si sentirà alcun odore, perché è proprio l’odore che ci serve per produrre biometano ed è nostro interesse che non venga disperso nell’ambiente. L’aspetto positivo è che la centrale può utilizzare quegli scarti dell’agricoltura che oggi per le attività del territorio sono un costo; attraverso la centrale, invece, diventerebbero una risorsa. Non vedo aspetti che possano danneggiare il territorio”.
È stata poi la dottoressa Rogo a rispondere alle domande dei cittadini intervenuti all’incontro, entrando – per quanto possibile – nei dettagli tecnici: “Perplessità e timori sono comprensibili, ma abbiamo progettato tutto con la massima attenzione. Ad ogni modo, non si brucia niente, e non ci sono nemmeno motori che possono far rumore. Semplicemente il metano che esala dagli scarti agricoli viene compresso dentro le bombole che non vengono nemmeno stoccate in centrale, ma vengono portate via giornalmente”. Secondo quanto spiegato dalla dottoressa Rogo, buone notizie anche in campo occupazionale: “La centrale avrà bisogno di un responsabile che si occupi della gestione, due operai fissi, altri tre o quattro (di cui almeno due trattoristi) per le fasi di scarico, trasportatori e manutentori per tutti i tipi di impianti, tranne quello informatico. A livello di scarti, la centrale produce un terriccio, una specie di compost, che viene distribuito nel terreno con spandiletame o può essere insaccato e venduto”.
Insomma, un quadro piuttosto allettante che però non ha convinto completamente i cittadini di Montalfano: “Anche quando sono venuti per altri progetti ci hanno detto che non ci sarebbero stati problemi e che avremmo avuto solo da guadagnarci e invece poi i problemi sono arrivati. Vogliamo avere almeno la possibilità di vedere il progetto e farlo analizzare”. Qualcun altro, invece, è stato più categorico: “Io abito in quella zona e farà di tutto perché il progetto non venga realizzato”.
“Non dobbiamo decidere oggi se fare o non fare la centrale, – ha comunque spiegato il vice sindaco di Cupello, Fernando Travaglini – siamo qui per farci un’idea, approfondire e poi dire la nostra”. Anche se, in realtà, c’è poco da decidere: il momento di ieri, infatti, è stato di carattere puramente informativo, ma il progetto c’è e va avanti. Come in tutti i progetti del genere, infatti, per bloccarne l’iter non basterà la semplice “volontà” di amministratori o cittadini, ma ci vorranno rilievi tecnici, senza i quali il progetto comunque andrà avanti, che piaccia o meno ai cittadini di Montalfano.