Ore 17,45 – Il Tribunale, composto da Bruno Giangiacomo (presidente), Stefania Izzi e Fabrizio Pasquale (giudici a latere), ha respinto tutte le eccezioni preliminari sollevate dagli avvocati difensori e disposto un serrato calendario delle udienze: 27 e 29 maggio, poi 3, 4, 15, 18, 22 e 24 giugno.
Si sono costituite altre due parti civili: i residenti di un appartamento contro le cui finestre furono esplosi alcuni colpi di pistola.
Ore 13 – L’udienza è stata sospesa. La corte ora deve decidere sulle eccezioni preliminari presentate dagli avvocati di alcuni imputati. Si ricomincerà alle 16.
In aula è presente anche Joseph Martella, il 57enne arrestato nelle scorse settimane perché accusato di aver strangolato la convivente, Daniela Marchi, 53 anni, nella casa in cui risiedevano a Vasto Marina.
Ore 9 – Si torna in aula stamani per la seconda udienza del processo scaturito dall’operazione Adriatico, la maxi inchiesta antidroga che vede coinvolte 81 persone.
Sono 62 gli imputati del procedimento con rito ordinario, che si svolge nell’aula magna del palazzo di giustizia di via Bachelet, mentre gli altri 19 hanno scelto il rito abbreviato.
Accusa, difesa e collegio giudicante – Il Tribunale è composto da Bruno Giangiacomo (presidente), Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi (giudici a latere). La pubblica accusa è rappresentata da pubblico ministero Giancarlo Ciani. Gli avvocati difensori sono Marisa Berarducci, Angela Pennetta, Giovanni Cerella, Alessandro Orlando, Massimiliano Baccalà, Antonio Ottaviano, Elisa Pastorelli, Nicola e Agostino Chieffo, Raffaele Giacomucci, Fiorenzo Cieri, Arnaldo Tascione, e Antonella Mancini.
L’inchiesta – L’operazione Adriatico è scattata nella notte del 6 febbraio 2014, coinvolgendo tutto il centro-sud. Ottantaquattro gli indagati da parte dei Ros de L’Aquila, nell’ambito di una complessa attività che ha impegnato decine di militari dell’arma.
Nel Vastese gli uomini della Compagnia di Vasto hanno operato nei comuni di Vasto, San Salvo, Gissi e San Buono, insieme ai loro colleghi del Ros. Dalle 3 del mattino le auto dei carabinieri hanno percorso le vie di Vasto accompagnando gli arrestati nella Caserma di piazza dalla Chiesa e presso il carcere di Torre Sinello.
Secondo gli investigatori, l’organizzazione gestiva con modalità caratterizzate dal sistematico ricorso alla violenza e alle intimidazioni, il controllo delle piazze di spaccio nell’area costiera abruzzese compresa tra Francavilla al Mare, Vasto, San Salvo e altri comuni del Chietino.
Nella provincia di Chieti sono state 31 le persone raggiunte da provvedimenti restrittivi: 18 custodie cautelari in carcere, 11 ai domiciliari e 2 obblighi di dimora. I reati contestati sono quelli dell’associazione finalizzata all’estorsione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I Ros e la magistratura inquirente ritengono di aver sgominato un pericoloso sodalizio di matrice camorristica diretto da esponenti di storici clan campani, come quello dei Vollaro. E sono proprio i legami del territorio con il clan della camorra ad essere finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, in un filone che ha rappresentato la prosecuzione dell’operazione Tramonto, che nel gennaio 2012 portò all’arresto di decine di persone; in quel caso, furono complessivamente 89 gli indagati.