“Rivendico con fermezza, e le registrazioni del Consiglio possono provarlo, di essere stato il primo a dichiarare di voler abbandonare l’aula, dopo il comportamento inqualificabile per l’ennesima volta del consigliere D’Alessandro, molto prima che lo facesse la maggioranza”. È Guido Giangiacomo, che parla “a titolo personale e non come capogruppo di Forza Italia”, a tornare sulle note vicende che hanno portato all’interruzione del Consiglio comunale di ieri.
“In oltre venti anni di impegno politico – sottolinea Giangiacomo – non ho mai visto un consigliere permettersi impunemente di avvicinarsi a dieci centimetri dal sindaco in piena assemblea con fare aggressivo verbale e financo fisico se non fossero intervenuti alcuni consiglieri a fermarlo, cosa già accaduta anche al sottoscritto in passato, come dimostrano varie foto presenti sulle testate locali online. Ho fatto presente, prima di abbandonare l’aula, che non aveva alcun senso continuare a discutere dell’ordine del giorno sulla sicurezza che dovrebbe rassicurare i cittadini di Vasto, mentre si doveva attendere l’arrivo della polizia municipale per garantire la sicurezza ai componenti del consiglio non dal pubblico, come pure può accadere, ma da altri colleghi! L’approvazione di un qualsiasi ordine del giorno sarebbe stata, con tutta evidenza, una presa in giro dei cittadini. Le persone si giudicano prima dalle azioni e poi dalle parole. Aggiungo che nello stesso intervento D’Alessandro ha anche accusato il sottoscritto di essere stato volutamente assente per agevolare l’approvazione del bilancio, affermazione gratuita e calunniosa, in quanto come può egli stesso personalmente accertare era in pubblica udienza in Tribunale a svolgere il proprio lavoro in un procedimento con plurimi imputati per cui non avrebbe avuto diritto al rinvio”.
“Puntualizzo che fermo restando il diritto di ogni consigliere alle proprie scelte ed alla propria privacy (concetto che il D’Alessandro nel mentre invoca la democrazia per sè ignora per gli altri, avendo rivolto espressioni offensive anche alla moglie del sindaco in aula) – continua Giangiacomo – il bilancio è passato con 14 voti favorevoli e 9 contrari risultando del tutto ininfluente il mio concorrente impegno professionale peraltro comunicato dalla convocazione del consiglio in conferenza di capigruppo dove avevo precisato che sarei potuto essere in aula solo nel pomeriggio. Quando si arriva a dover giustificare i propri impegni professionali, dover assistere a scene poco edificanti da parte di chi dovrebbe essere di esempio per la città e soprattutto a vedere che i colleghi della opposizione, cosa mai accaduta in passato, di fronte ad una aggressione verbale al primo cittadino che di politico aveva ben poco, invece di stigmatizzare il comportamento del D’Alessandro hanno tentato il colpo di mano di approvare con la loro sola presenza i restanti punti all’ordine del giorno, non si può titubare nemmeno un attimo. Sono assolutamente fiero di non aver consentito ciò con la mia presenza (sarei stato l’ottavo e determinante consigliere per la validità della seduta) e anticipo che ripeterò il mio comportamento ogni volta che D’Alessandro userà i suoi interventi per argomenti che di politico hanno ben poco. Al contempo invito i consiglieri Desiati, Sigismondi, Del Prete e Bischia a non pensare solo al loro interesse politico, ma a riflettere già dal prossimo incontro pubblico che si apprestano a tenere se questa è la Vasto 2016 che vogliono con tali alleati e se Desiati da sindaco in pectore intenda consentire tali comportamenti in Aula, avallarli anziché reprimerli e dare questo esempio in tema di sicurezza alla Città”.