Il triste epilogo delle due precenti esperienze con Silda e New Trade consiglia prudenza e anche qualcosa di più. Ma, dopo lunghi mesi senza nessuna notizia positiva, qualche barlume di speranza per i lavoratori e le lavoratrici della ex Golden Lady di Gissi torna ad accendersi. Quando il vicepresidente della regione Abruzzo, Giovanni Lolli, lo scorso 20 dicembre annuncio che c’era un’azienda interessata [l’articolo] sembrava che la riconversione, questa volta vera, fosse imminente. Del resto era stato annunciato un tavolo con le parti interessate già a gennaio. Incontro rimandato di volta in volta anche se iniziava ad emergere qualche notizia in più sull’azienda a rilevare il capannone di contrada Terzi e reimpiegare le maestranze rimaste a piedi dopo lo spostamento della produzione Golden Lady in Serbia.
Dalle parole di Lolli era già emerso il legame dell’azienda “misteriora” con il gruppo FCA, poichè la motivazione ufficiale dietro al rinvio degli incontri era l’impegno del management negli Stati Uniti insieme ai vertici del gruppo guidato da Marchionne. L’ipotesi ha finalmente trovato riscontro un paio di giorni fa, quando i segretari di Cgil, Cisl e Uil, hanno svelato il nome. Si tratta della Emarc, gruppo che produce “componenti ricavati da tubolari, estrusi, progilati o pezzi stampati a sezione variabile in diversi materiali”. Un gruppo importante, con sedi in Italia, Francia, Polonia, Romania, Turchia, Brasile e India. Sei sono i siti nel nostro Paese: A Vinovo (Torino) ci sono gli uffici di ingegneria e sviluppo dei prodotti, gli stabilimenti si trovano a Chivasso. Vinovo, Cassino, Melfi e Lanciano, dove è cruciale la posizione prossima alla Sevel. La vicinanza tra Val Sinello e Val di Sangro è quindi appetibile per la Emarc che, come scrivono i sindacati riportando il messaggio di Lolli, “attraverso il suo Amministratore Delegato, scusandosi per il ritardo della risposta a causa degli impegni contingenti negli USA, conferma l’interesse per l’operazione di riconversione e dichiara che entro i mesi di aprile-maggio, verrà formalizzato il relativo Piano industriale”.
Ci sarà da attendere ancora, quindi, senza però crearsi false illusioni. “Attendiamo fiduciosi, senza illudere nessuno – scrivono Rucci, Zerra e Schioppa -, una convocazione per avere maggiori informazioni su questa operazione”. Per molti lavoratori è già terminata la copertura economica della mobilità, per tanti altri questa scadenza si avvicina inesorabile. L’auspicio è che davvero questa volta le cose possano andare diversamente che in passato così che tante famiglie possano tornare ad avere un sostegno economico e, perchè no, che un nuovo insediamento industriale possa far ripartire una Val Sinello che si sta spegnendo.