Una centrale a biomasse della potenza di 200Kw nel Comune di San Buono. È il progetto presentato lo scorso 23 ottobre dalla San Buono Bionergy srl, società pescarese che ha come legale rappresentante Nicola Pasetti, per la realizzazione dell’impianto in un terreno privato di contrada Vusco, una zona vicina al confine con Furci, per un’estensione di circa 22mila metriquadri. L’impianto è progettato per bruciare sottoprodotti di origine animale, proveniente da attività agricola, da attività alimentari e agroindustriali e da attività industriali. Secondo la scheda progettuale ogni anno l’impianto sarebbe in funzione per 7.900 ora bruciando 5mila tonnellate di biomassa e ottenendo un rendimento elettrico loordo del 12,%. Cinque sono i soci della San Buono Bionergy, ripartiti tra Abruzzo, Marche e Lazio. Lo scorsa settimana si è tenuta a San Buono la conferenza di servizi che ha visto la partecipazione di tutti gli enti coinvolti e dei rappresentanti della società.
La posizione del Comune di San Buono. L’amministrazione comunale guidata da Nicola Filippone non nasconde la sua preoccupazione per questo progetto. “In riferimento al progetto presentato dalla San Buono Bioenergy Srl per la realizzazione di una centrale a biomassa (anche se di bio c’è veramente poco dato che l’installazione di queste centrali non è compatibile con l’agricoltura biologica) di 200Kw nel territorio del comune di San Buono (Contrada Vusco), l’Amministrazione comunale, grazie ad una equipe di ingegneri esperti in materia e ad associzioni ambientalistiche, sta elaborando osservazioni e rilievi in merito ad aspetti tecnici, ambientali e sanitari, per la salvaguardia della salute, dell’ambiente e più in generale degli interessi del territorio e della popolazione“. Posizione che fa emergere più di una perplessità da paret
La reazione dei cittadini. Il progetto, rimasto sottotraccia fino a qualche tempo fa, ha iniziato a destare più di una proccupazione nei cittadini. C’è preoccupazione a Furci, il cui centro abitato è vicino a contrada Vusco (più che il centro abitato di San Buono). Il comune del Vastese è già da tempo alle prese con un’azione di contrasto alla discarica di rifiuti speciali a Valle Cena [l’articolo]. Ora, con questo nuovo progetto che bussa alle porte del territorio, la preoccupazione cresce. Alcuni cittadini hanno scritto una lettera in cui hanno scritto: “I cattivi odori, le polveri sottili ed ultrasottili, le diossine e gli inquinanti immessi nell’ambiente danneggiano gravemente la salute e le nostre attività agricole ubicate nel nostro territorio, impoverendolo ulteriormente”.
La società San Buono Bionergy, dal canto suo, confida nella bontà dell’operato nella fase di progettazione affidata allo studio Area Engineering di San Benedetto del Tronto. La conferenza di servizi della scorsa settimana è stata rinviata a maggio, quando verranno rimesse sul tavolo tutte le carte per poter procedere nella valutazione.
La centrale della San Buono Bionenergy – Cosa verrà bruciato?
Sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano
Stallatico (escrementi e/o urina di animali, guano non mineralizzato, ecc.), tubo digerente e suo contenuto, farine di carne e d’ossa, sottoprodotti di origine animale raccolti nell’ambito del trattamento delle acque reflue a norma delle misure di attuazione adottate conformemente all’articolo 27.
Sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale
Effluenti zootecnici, paglia, pula, stocchi, fieni e trucioli da lettiera, residui di campo delle aziende agricole, sottoprodotti derivati dall’espianto, sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti forestali, sottoprodotti derivati dalla gestione del bosco, potature, ramaglie e residui dalla manutenzione del verde pubblico e privato.
Sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali
Sottoprodotti della trasformazione del pomodoro (buccette, bacche fuori misura, ecc.), sottoprodotti della trasformazione delle olive (sanse, sanse di oliva disoleata, acque di vegetazione), sottoprodotti della trasformazione dell’uva (vinacce, graspi, ecc.), sottoprodotti della trasformazione della frutta (condizionamento, sbucciatura, detorsolatura, pastazzo di agrumi, spremitura di pere, mele, pesche, noccioli, gusci, ecc.), sottoprodotti della trasformazione di ortaggi vari (condizionamento, sbucciatura, confezionamento, ecc.), sottoprodotti della trasformazione delle barbabietoleda zucchero (borlande; melasso; polpe di bietola esauste essiccate, suppressate fresche, suppressate insilate ecc.), sottoprodotti derivati dalla lavorazione del risone (farinaccio, pula, lolla, ecc.), sottoprodotti della lavorazione dei cereali (farinaccio, farinetta, crusca, tritello, glutine, amido, semi spezzati, ecc.), sottoprodotti della lavorazione di frutti e semi oleosi (pannelli di germe di granoturco, lino, vinacciolo, ecc.), pannello di spremitura di alga, sottoprodotti dell’industria della panificazione, della pasta alimentare, dell’industria dolciaria (sfridi di pasta, biscotti, altri prodotti da forno, ecc.), sottoprodotti della torrefazione del caffè, sottoprodotti della lavorazione della birra,
Sottoprodotti provenienti da attività industriali
Sottoprodotti della lavorazione del legno per la produzione di mobili e relativi componenti.