Preoccupazione tra le fila degli ambientalisti e tra i comuni che si oppongono al progetto Ombrina Mare per le notizie che arrivano dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, che sul proprio sito istituzionale ha pubblicato il parere favorevole rilasciato, seppur con prescrizioni, dal comitato nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale proprio su Ombrina Mare. Dallo stesso Ministero annunciano anche che è in fase di predisposizione il decreto finale di approvazione.
“Le ragioni ambientali ed economiche di tutto un territorio – sottolineano dal Wwf – non valgono nulla rispetto alle richieste delle multinazionali del petrolio. È poi paradossale che un intervento del genere venga anche solo ipotizzato in un’area che è stata individuata come parco nazionale dal 2001. L’Abruzzo paga così i fortissimi ritardi nella perimetrazione del parco che solo ora, dopo 14 anni, sta arrivando a conclusione. Anche di questi ritardi qualcuno dovrà assumersi le responsabilità. In ogni caso la battaglia contro Ombrina Mare non può fermarsi ora e, anzi, dovrà andare avanti in maniera ancora più decisa in tutte le sedi possibili”.
Preoccupato anche il Movimento 5 Stelle, che attacca: “Legnini, D’Alfonso, la Pezzopane e tutti i rappresentanti abruzzesi del Pd stanno prendendo in giro la nostra regione da anni e saranno gli unici responsabili della ormai quasi certa approvazione di Ombrina. Dovrebbero dimettersi immediatamente, se avessero un minimo di dignità”.
“Il rilascio del Via-Aia (Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale) – spiega però Marco Rapino, nuovo segretario regionale del Pd – in realtà è una procedura imposta da direttive europee, volta a ridurre l’impatto ambientale, affidata a organismi tecnici, non politici. Non muta dunque in alcun modo il quadro politico e affermare il contrario è solo propaganda strumentale che non propone soluzioni”.
Sulla questione inverviene anche Mauro Febbo, presidente della commissione Vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia, che nel mandato Chiodi aveva la delega al Parco della Costa Teatina: “Alla luce delle ultime notizie, sembra che il governo regionale e quello nazionale abbiano intrapreso strade opposte, diverse e non convergenti sulle posizioni già concordate in precedenza. Pertanto, se le condizioni non dovessero cambiare e al contrario paventarsi l’ipotesi reale di installazione di Ombrina Mare, allora a quel punto sono pronto a mettere in discussione anche la mia posizione assunta precedentemente sul Parco della Costa Teatina e battermi di nuovo contro la sua realizzazione, visto che non si raggiungono più gli obbiettivi e lo scopo principale per cui è nato”.