Si è svolto questa mattina, presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, l’incontro organizzato da Confesercenti per il primo forum professionale sul Parco nazionale della Costa Teatina. Presenti il commissario ad acta per il Parco, l’architetto Giuseppe De Dominicis, l’onorevole Maria Amato, il consigliere regionale del M5S, Pietro Smargiassi, l’assessore regionale ai Parchi, Donato Di Matteo, il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, anche nella veste di presidente regionale dell’Anci, diversi amministratori comunali, il presidente provinciale di Confesercenti, Franco Menna, il direttore provinciale Lido Legnini, il responsabile del settore Turismo sostenibile di Confesercenti Abruzzo, Simone Lembo, e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e di categoria.
Dopo i saluti introduttivi del presidente provinciale di Confesercenti, Franco Menna, e del direttore provinciale Lido Legnini, è stato Simone Lembo a ripercorrere il travagliato iter dell’istituzione del parco, con i rallentamenti e le difficoltà che hanno portato al commissariamento, dopo 14 anni di tira e molla tra i comuni. Il responsabile del settore Turismo sostenibile dell’associazione di categoria ha confermato la posizione favorevole al Parco, chiedendo però di essere parte attiva – come categoria – nella scrittura delle regole che andranno ad essere applicate all’interno del Parco: “Bisogna riconoscere il ruolo primario degli operatori economici del territorio, che devono essere ascoltati quando si andranno a definire zonizzazioni e regole. La partita ‘parco sì parco no’ non esiste più, adesso dobbiamo confrontarci su quella ‘parco come'”.
L’assessore Di Matteo ha poi puntato il dito contro “l’errore strategico” compiuto nel non essere riusciti a concertare una perimetrazione “dal basso”: “Oggi siamo fortunati ad avere l’architetto De Dominicis come commissario, ma c’è la necessità che la Regione Abruzzo faccia una legge quadro su valorizzazione e sviluppo, perché se si parla solo di tutele è normale che dal territorio emergano preoccupazioni”.
A seguire, l’intervento del commissario, Giuseppe De Dominicis, il quale ha precisato che nel suo lavoro che sta compiendo per la perimetrazione, “nei limiti dei tempi e del ruolo”, sta cercando di ascoltare le varie istanze: “C’è un momento, però, in cui bisogna tracciare la linea e affrontare i problemi. Io sono stato nominato dal Governo per far rispettare una legge nazionale, non per discutere se il Parco si deve fare o no. Chi era contrario ha perso la battaglia nel 2001, da allora c’è stato tempo fino all’anno scorso per la concertazione, ma avete perso l’occasione, non potete scaricare le vostre responsabilità sul commissario, che adesso è chiamato a far rispettare la legge. Ascolto tutti, ma in due mesi devo chiudere la perimetrazione”. Il commissario ha poi voluto tranquillizzare le associazioni di categoria: “Spesso sento dire che con la perimetrazione non si potrà fare più niente, che l’agricoltura tornerà ai tempi delle vacche e degli aratri, ma non è così; la legge prevede che all’interno della perimetrazione si potrà continuare a produrre come si è fatto fin ora, inoltre anche in modo integrato e biologico. Ma voi credete che una produzione agricola all’interno di un Parco nazionale possa avere meno possibilità? Io credo proprio di no. Anche per quanto riguarda l’edilizia, è chiaro che se si vuole cementificare la costa si avranno problemi, ma quanti sono gli appartamenti sfitti? La strada è quella della riqualificazione degli esistenti”. Rispetto ai vincoli, De Dominicis ha poi precisato che “nelle zone cosiddette rosse ci sono già le aree protette, non abbiamo dovuto modificare niente rispetto al passato; si è aggiunta una protezione per valli, fossi e fiumi, e visto quello che è successo nei giorni scorsi, direi che è quantomai opportuno. Quindi gli allarmismi sono ingiustificati; rispetto la posizione di chi è contrario, ma ormai il Parco è legge e il mio ruolo è quello di far rispettare la legge istitutiva”.
Prima del dibattito con le associazioni, l’intervento conclusivo del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che ha rivendicato di esser stato tra i primi a richiedere il commissariamento, proprio per superare “l’ottusa volontà ostruzionistica di certa politica”: “Il progetto porterà una svolta non solo alla nostra regione, ma a tutto il centro sud; è un dato di fatto: dove ci sono i parchi, sono arrivati cambiamenti positivi. È assurda la posizione di chi cavalca certe paure a fini elettorali“. Lapenna ha anche annunciato che lavorerà per inserire anche Palazzo d’Avalos all’interno del Parco, nell’ottica di favorire Vasto come “capoluogo” del Parco.