Per entrare, a mani ignote è bastato rimuovere un pannello in lamiera sul lato del parcheggio. La ex stazione ferroviaria di Vasto Marina è tornata a essere un bivacco notturno. La scorsa estate i magazzini e le pensiline venivano utilizzati come riparo notturno dai venditori ambulanti abusivi e dai senza tetto.
Da diverse settimane, invece, i residenti della zona segnalano l’occupazione dello scalo abbandonato e dei vani sovrastanti.
A dieci anni dal passaggio dell’ultimo treno, l’ex ferrovia rimane abbandonata, in attesa da un decennio di essere trasformata in una pista ciclabile, asse centrale del futuro Parco nazionale della Costa teatina, un’area protetta che esiste solo sulla carta: istituito da una legge nazionale, il Parco continua a essere oggetto di pesanti polemiche e di continui stop and go. Giuseppe De Dominicis, il commissario straordinario nominato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha tracciato un perimetro che ha ottenuto il sì degli ambientalisti, ma gli imprenditori alzano le barricate, ritenendo troppo ampia la fascia litoranea tutelata. L’ennesimo ostacolo. E forse non sarà neanche l’ultimo.