Una lettera ai sindaci abruzzesi perchè non “abbassino la testa e facciano sentire almeno qualche voce fuori dal coro”. La scrive il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi rivolgendosi ai primi cittadini della sua regione.
“La settimana scorsa il M5S ha presentato alla Camera una mozione per impegnare il governo Renzi a fare marcia indietro sui tagli per gli enti locali, fissati nella legge di stabilità per l’anno 2015. Con il classico gioco delle tre carte, Renzi vuole illudere gli italiani di aver abbassato le tasse a livello nazionale: in realtà a fare le spese di questo gioco di prestigio sono le Regioni e i Comuni, costretti a ridurre i servizi e ad aumentare tasse e imposte locali. Non si tratta di una novità, visto che Renzi si sta muovendo nel solco tracciato dai precedenti governi centrali, abituati a sfruttare gli enti locali come un bancomat per far quadrare i conti: ma oggi siamo arrivati al limite della sostenibilità per i cittadini. Lo smantellamento del Welfare non può essere sdoganato e fatto passare come un giusto e opportuno taglio degli sprechi. Ridurre all’osso la spesa pubblica significa non soltanto complicare la vita dei cittadini, ma addirittura metterla a rischio”.
Castaldi ieri era all’incontro di Lentella dove i sindaci del territorio hanno posto al centro dell’attenzione il taglio degli uffici postali [l’articolo], dove ha ribadito la critica nei confronti dei partiti per la gestione della cosa pubblica. Ai sindaci il senatore pentastellato scrive ancora: “Non basta digitare su Twitter l’hashtag #labuonascuola per rendere magicamente più sicure le scuole: servono risorse economiche sufficienti, se non vogliamo più vedere i soffitti crollare in testa ai nostri ragazzi, come avvenuto di recente a Pescara. Per fare un altro esempio ancora più significativo in tal senso, dal 2000 a oggi sono già stati tagliati 71.000 posti letto negli ospedali italiani: in pratica, uno su quattro è sparito. Nonostante questo, il governo Renzi continua a forzare la mano e costringerà le Regioni a eliminare altri 3.000 posti letto. Una Sanità così barbaramente mutilata è una condanna a morte per i cittadini”.
Da Castaldi, poi, un invito “tanto semplice quanto urgente: non chinate il capo per disciplina di partito o per ambizioni personali (speranze fra l’altro vane, con la nuova legge elettorale il Parlamento sarà blindato e accessibile soltanto a chi è già stato nominato!), non umiliate l’istituzione da voi rappresentata e non degradatevi da sindaci ad agenti di riscossione per conto dell’Agenzia Tagli Renzi.
Alzate la testa e fate sentire almeno qualche voce fuori dal coro – conclude il parlamentare vastese-. Sono stati i cittadini a eleggervi Sindaci, è a loro che dovete la vostra lealtà e la vostra fedeltà: non ai capi di partito”.