Un aspetto è emerso chiaro ed evidente dalla riunione di questo pomeriggio a Lentella, voluta dai sindacati per incontrare amministratori e politici del territorio sulla questione della riorganizzazione degli uffici postali: Poste Italiane sta agendo all’interno delle regole e in piena legittimità; se una situazione si può trovare, è una soluzione esclusivamente politica che indirizzi l’azienda a fare un passo indietro rispetto a quanto prospettato.
Su questo aspetto si sono quindi confrontati i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, insieme a molti amministratori e politici del territorio. Tra questi, Germano Di Laudo e Carmine Torricella della Cgil, Sergio Furia della Cisl, il sindaco di Lentella, Carlo Moro, insieme ai colleghi di Torrebruna, Celenza sul Trigno, Schiavi d’Abruzzo, Palmoli, Furci, Fresa e San Buono, diversi consiglieri comunali, il consigliere regionale di Abruzzo Civico, Mario Olivieri, e il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi. Assenti l’onorevole Maria Amato, impegnata alla Camera, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, impegnato a Bruxelles, e il presidente regionale dell’Anci, Luciano Lapenna, ancora impegnato nella visita istituzionale in Australia.
A fare il punto della situazione, il padrone di casa, Carlo Moro: “Questo della razionalizzazione degli uffici postali è l’ennesimo colpo ai piccoli comuni; noi non ci stiamo più, anche perché non possiamo permetterci ulteriori tagli ai servizi. Ormai siamo tentati di riconsegnare le chiavi del municipio, perché non è più possibile amministrare in queste condizioni. Sul piano legale Poste Italiane è in regola, quindi la questione è solo politica. Perciò la soluzione non può che venire dalla politica”.
È stato poi Carmine Torricella, della Cgil, a ricostruire la vicenda, ricordando la “comunicazione” fatta da Poste Italiane: “Ci è stato chiaramente detto che non era in discussione il piano presentato, né ci stavano chiedendo di discuterne, era così e basta. Ci siamo però resi conto che la zona del Vastese era la più massacrata dal punto di vista della razionalizzazione e ci siamo domandati se i sindaci fossero a conoscenza di questi piani, per questo abbiamo richiesto la loro attenzione. A questo punto per convincere Poste Italiane a fare un passo indietro occorre agire tutti insieme, con un’unica voce. Adesso è inutile mettersi a discutere delle colpe, è il momento di agire tutti insieme”.
A seguire, la parola è tornata al sindaco di Lentella, che ha dato lettura di una mail inviata per l’occasione dall’onorevole Amato, che ha illustrato la risposta ricevuta sulla questione dal sottosegretario Giacomelli, il quale – a seguito delle preoccupazioni espresse da più parti – ha convocato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, che ha accettato di coinvolgere le regioni e le associazioni dei comuni sulla riorganizzazione. Da qui l’invito ad attivarsi, attraverso le rispettive regioni.
A risollevare la questione politica, poi, Sergio Furia, per la Cisl, che ha ricordato come Poste Italiane evidentemente si adegua a determinati indirizzi politici che arrivano dal Governo centrale e ha illustrato la tabella di marcia, rispetto ai prossimi incontri: il 25 febbraio ci sarà il tavolo con Mercato privati di Poste Italiane, il 26 un incontro esecutivo con i sindacati e infine l’appuntamento più importante, quello del 5 marzo, nel quale l’amministratore delegato illustrerà il Piano impresa 2015-2020. Quello sarà l’incontro determinante per capire cosa ne sarà della razionalizzazione. Entro quella data, quindi, dovranno concretizzarsi le opportune azioni di pressione nei confronti dell’azienda.
A livello operativo, quindi, i sindaci si sono accordati per produrre un documento da proporre in sede regionale, con l’impegno del consigliere regionale Mario Olivieri di fare da trait d’union con il presidente D’Alfonso e con il presidente Anci, Lapenna, per attivare gli uffici di rispettiva competenza.
Per quanto riguarda il livello parlamentare, invece, il senatore Castaldi ha dato disponibilità a presentare insieme agli altri rappresentati del territorio una richiesta di audizione dell’amministratore delegato di Poste Italiane, per porgli le questioni che verranno indicate dai sindaci.