“Questo manifesto è un caldo invito. Su questo manifesto c’è una faccia, bella o brutta non importa, ma c’è. È necessario che vengano fuori nuove facce, altre facce, in grado di esporsi, di mettersi in gioco, di finirla con il lamento su tutto ciò che non va, per dare un contributo fondamentale al futuro amministrativo di Vasto”. Così Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente d’opposizione, annuncia la campagna di affissioni da lui ideata per spingere i vastesi a candidarsi alle elezioni comunali 2016.
“L’esperienza dell’amministrazione Lapenna volge al termine. Bella o brutta, e il mio giudizio lo conoscete, sta finendo. La politica, invece, non finisce e, soprattutto, non finisce Vasto, che continuerà a essere amministrata. Da chi? A questa domanda rispondono gli elettori con il voto. Ma possono rispondere anche i cittadini che, per una volta, decidono di trasformarsi da elettori in potenziali eletti. Candidandosi, scendendo in campo o, se preferite, salendo in politica.
Mi sono candidato per la prima volta in vita mia nel 2011. Sono stato eletto. La maggioranza ha deciso che facessi il consigliere di opposizione. L’ho fatto e lo sto facendo con grande passione. Per andare avanti, per non disperdere quest’esperienza, c’è bisogno di un rilancio e di nuova linfa. Non bisogna mettere insieme le tessere ma le idee, i progetti e le speranze. Occorrono uomini e donne di buona volontà. In città i candidati a sindaco spuntano come funghi. Credo sia l’ultimo dei problemi. Del resto, non ci si candida a sindaco, ma si viene candidati. Da un bel po’ di persone e da un bel po’ di candidati. Io sono interessato a mettere insieme le persone e i candidati. Liberamente, senza forzature. C’è anche il numero di telefono in fondo al manifesto. Chi è interessato può chiamare. Mi serve per non avere rimpianti. Per non dire un giorno: ah, se avessi provato a scuotere la città!
Ecco, ci sto provando. Adesso tocca alla città venire fuori, tocca a ogni singolo cittadino, animato da spirito civico, farsi avanti. Gli oneri sono maledettamente superiori agli onori. Conviene essere sinceri, senza ingannare nessuno. Ma la vita, se non è sfida, che vale?”.