“Non ci sono modi adatti per scrivere notizie del genere, perché fanno sempre male, soprattutto per chi le scrive. Purtroppo, ieri sera, 16 febbraio, Panfilo Di Silvio ha cessato di vivere. La notizia mi è stata riferita ieri sera e mi ha lasciato completamente attonito, anche se mi aspettavo una comunicazione del genere da un giorno all’altro. Ora, semplicemente, Panfilo non è più fra noi. Dura da accettare, ma è così. Purtroppo”. Così Angelo Bucciarelli, dirigente del Pd di Vasto, commenta la morte dell’ex sindaco di Cupello e assessore provinciale alla Cultura nella Giunta Coletti. Domani sarà allestita la camera ardente nella sala consiliare del Comune di Cupello, giovedì pomeriggio, nella chiesa della Natività di Maria Santissima, i funerali.
“Non è facile per molti di noi accettarla e non penso che tutti l’abbiamo fatto, in fondo in fondo. Da ieri non riesco a togliermi l’immagine di lui mentre attraversa il corso di Vasto per uscire dal suo studio e recarsi altrove a svolgere il suo lavoro. L’ultima volta che ci siamo incontrati, lui già visibilmente minato dal male, abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Non ricordo più cosa ci siamo detti, ma ricordo che abbiamo sorriso, che abbiamo convenuto su molte cose, che mi sono sentito bene a parlare con lui. Sembravamo due colleghi che si lamentavano e si sfogavano delle piccole arrabbiature della politica.
Potrei continuare con gli aneddoti, ma forse continuerei solo a farmi del male. Il concetto credo che sia chiaro: ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona, di averci a che fare sia dal lato politico che umano. Soprattutto per il partito lui è stato imprescindibile, visto che per dieci anni è stato il sindaco di Cupello, a quei tempi uno dei pochi di centrosinistra. Gestione sempre attenta, precisa, corretta, perché alla politica lui ci credeva e ha sempre fatto un lavoro perfetto o quasi.
Certo, aveva i suoi difetti, come tutti quanti noi. Noi con la passione della politica siamo una razza strana, con una buona dose di freddezza, ma anche con delle riserve inaspettate di affetto per persone che, in realtà, non conosciamo a fondo, ma con cui condividiamo qualcosa di molto profondo, come il voler costruire insieme qualcosa che resti per chi verrà dopo di noi.
Per quanto poco ho avuto modo di conoscerlo, so che mi sta già mancando. Mi mancherà quella sua bonomia, quella sua lentezza, che continua a riecheggiarmi in testa, ma che non mi fa male, anzi. In un certo senso, è l’unica cosa che non me lo fa sentire lontano. Anche se a volte, come accade in politica, proprio quella bonomia era causa di discussioni. La pianto qua, sennò divento patetico, se non lo sono già diventato. Oggi – conclude Bucciarelli – gli daremo l’ultimo saluto e so già che tanti si mobiliteranno, dai locali a quelli che gli sono meno vicini geograficamente, per andare a rendere omaggio a una persona che ha fatto tanto per tutto il nostro territorio”.