Domani alle ore 18:00 gli Amici del basket San Salvo allenati da coach Linda Ialacci affronteranno in casa la capolista Airino Termoli. Una sfida davvero importante, nella quale Celenza e compagni proveranno a siglare il colpaccio che varrebbe più di una vittoria. I termolesi, infatti, sin’ora hanno ottenuto una sola sconfitta e siedono al primo posto con 32 punti in classifica, avanti di otto lunghezze sull’inseguitrice Penta Teramo.Tra le fila dell’Airino c’è Silvio Marinaro, guardia che tutti conoscono per aver giocato alla Bcc Vasto basket sino ad inizio dello scorso anno. Con un passato nelle giovanili del Teramo basket, Marinaro è nel Termoli da due anni, durante i quali sta cercando di vincere il campionato con la sua nuova squadra. È tra i migliori otto realizzatori di questa stagione, con una media di 15,1 punti a partita. Visto che domani sarà impegnato nella sfida di San Salvo, abbiamo voluto scambiare quattro parole con lui, facendoci raccontare qualcosa sul suo presente, sul futuro e molti aspetti interessanti di alcune vicende passate, compreso qualche chiarimento sulla sua scelta di andare via dalla Bcc Vasto basket.
Ben ritrovato Silvio. Domani tornerai a giocare vicino alla tua Vasto, contro gli Amici del Basket San Salvo, dove tra l’altro ritroverai i tuoi passati compagni di squadra Sergio Desiati e Saverio Celenza. Voi siete primi indiscussi e prima di entrare nei meriti tecnici di questa sfida, volevo sapere come sta andando in quel di Termoli e se sei soddisfatto della stagione che stai portando avanti. Quest’anno devo dire che il gruppo è molto più unito rispetto allo scorso anno. Anche a livello tecnico, secondo il mio punto di vista, siamo più forti. La scorsa stagione abbiamo pagato forse i troppi malumori dello spogliatoio. Credo che possiamo dimostrare di essere una squadra davvero forte continuando a vincere. Mi trovo molto bene a Termoli. Mi hanno trattato bene dal primo giorno che sono arrivato sia dal punto di vista professionale che umano. Poi c’è entusiasmo qui e speriamo di ripagarlo in campo.
Gli Amici del basket San Salvo sono reduci da due sconfitte consecutive, una con la Magic Chieti e l’altra con il Basketball Teramo. Il cammino dei sansalvesi sin’ora è comunque positivo. Un quinto posto con 9 vittorie ed 8 sconfitte. Non sarà facile vincere sabato anche per una squadra che, addetta di molti, non ha rivali in questo girone. Tu come affronterai questa sfida? Per quanto riguarda la sfida di domani, sono davvero contento ed emozionato nel ritrovare in campo -stavolta da avversari- i mitici Sergio e Saverio, maestri di vita, oltre che di pallacanestro. All’andata ho giocato la partita peggiore della stagione, forse anche e soprattutto perché l’ho sentita molto. Loro sono una buona squadra e la reputo assolutamente non inferiore ad altre come ad esempio il Magic Chieti ed il Penta Teramo. Hanno buoni elementi e gente che non ha iniziato a giocare a basket ieri. Gli stessi Borromeo, Pasquini, Assogna e Pappacena sanno giocare a pallacanestro e sicuramente dovremo tenerli a bada. Li conosciamo bene, visto che abbiamo giocato diverse amichevoli con loro. È chiaro che prenderemo le giuste precauzioni per fare in modo di portarci a casa la partita, ma non sarà per niente facile.
Non è un mistero che coach Linda Ialacci in queste ultime partite ha alternato alla difesa a uomo, una difesa a zona che in alcune occasioni si è rilevata l’arma vincente, in altre invece è stata fatta saltare. Qual’ora sabato i sansalvesi scegliessero di difendere a zona, ti toccherà mettere qualche canestro da tre per fargliela saltare, concordi? Mettere la zona contro di noi secondo me potrebbe essere un rischio perché gente come Di Lembo e Bertinelli dalla distanza se gli lasci lo spazio ti puniscono, ed io lo so bene giocandoci insieme. Allo stesso tempo però dipende da come andrà la partita. Linda tatticamente sa bene come mettere in difficoltà la squadra avversaria e non esita nel mischiare le carte in tavola, alternando vari tipi di difesa. Se posso essere sincero, a me in questa categoria piace giocare più contro la difesa a uomo, visto che trovo maggiore facilità nell’attaccare in uno contro uno gli avversari. Ma se così non dovesse essere, sono pronto a salire in cattedra anche dalla linea dei tre punti. In fondo sarei ipocrita nel dire che a me non piace tirare dai tre punti.
Parlaci un po’ della tua squadra e dei tuoi compagni. Come ho già detto prima, siamo un gruppo molto unito, un gruppo a cui piace giocare insieme. Ci sono i noti Bertinelli, Di lembo, D’Avico che sicuramente ci danno una grande mano sia in attacco che in difesa. Poi ho grande stima del nostro carismatico Giovanni Colasurdo,ma anche dei più giovani come Junior Panetta –fisicamente un ottimo elemento- e Guido Rinalli che fino allo scorso anno era a Vasto con le giovanili e che quest’anno sta raccogliendo i frutti del suo lavoro. Detto questo c’è da dire che non abbiamo una panchina lunghissima.
Questo campionato è un po’ particolare, soprattutto rispetto alla riforma dei campionati che il prossimo anno mischierà e non poco le carte in tavola. L’idea, più volte espressa, è che ci sarà una sola serie C nazionale. Questo secondo te cosa comporta? Guarda l’unione che hanno in mente di fare secondo me è una buona cosa, anche perché negli ultimi anni si è venuta a creare una grande disomogeneità tra le squadre ed i roster. Trovi squadre in serie C regionale che magari potrebbero fare bene anche in dnb, come accade anche tra l’altro in dnc (Ortona e San Savero ne sono l’esempio lampante). Con un’unica serie C nazionale in prima istanza si alzerebbe il livello e la qualità del campionato e poi, eliminando un campionato, si ha la possibilità di avere più giocatori a disposizione, o per lo meno così la penso io.
A Termoli come la pensano? Quali sono le idee per il futuro? Da quello che so, i dirigenti sono molto propensi a fare la serie C nazionale il prossimo anno e devo dire che c’è molto entusiasmo, tant’è che si è prospettato di ristrutturare il Pala Airino, struttura dove attualmente ci alleniamo spesso.
Un rimando a Vasto, nello scambiare quattro chiacchiere con te, è quasi d’obbligo. Lo scorso anno ad inizio stagione ti
abbiamo visto lasciare la Bcc Vasto basket per motivi lavorativi e familiari e scegliesti di passare all’Airino Termoli per poter unire gli impegni lavorativi con quelli cestistici. Ad un anno di distanza hai qualche rimorso rispetto a questa scelta? Non ho nessun rimorso, anche perché a me non piace averne e se prendo una scelta la maturo riflettendo bene e analizzando più aspetti. Così ho fatto in quell’occasione e così di solito agisco. Alla Vasto basket ho passato tanti momenti belli, emozionanti, di crescita. Non nego che ogni volta che vado a vedere la domenica una partita al Pala Bcc, vorrei esserci anch’io in campo, ma nella vita non si può avere tutto. Certo è che se ripenso a quanto accaduto lo scorso anno, qualcosa in più si poteva fare.
In che senso? Nel senso che a mio avviso se ci fosse stato un piccolo avvicinamento a quelle che erano le mie esigenze che tutti conoscevano, forse le cose sarebbero andate diversamente.
Ti riferisci ad un aspetto economico? Anche… le mie richieste sono state davvero minime allora, ma si vede che hanno inciso altri fattori.
Attualmente il tuo cartellino in mano a quale società è? Ora come ora è della Fip. Prima del fallimento del Teramo c’era stata la possibilità di riscattarlo da parte della Vasto basket, ma di fatto questo non è accaduto.
Ti chiedo di fare un altro salto nel tempo, ma stavolta agli anni teramani. Tu hai fatto le giovanili a Teramo dall’under 17 sino all’under 19, avendo avuto anche la fortuna di allenarti e fare qualche panchina con la serie A. Alle giovanili hai condiviso quest’avventura insieme ad Achille Polonara, Vanni Laquintana (con i quali hai condiviso anche un significativo tatuaggio), Martelli e Antonello Ricci – arrivato quest’ultimo quando il tuo fu l’ultimo anno delle giovanili e in terra teramana. Con quali occhi oggi scorri le immagini di quell’esperienza e di quel fantastico campionato,l’ultimo appunto, terminato con la sconfitta nello spareggio con Bergamo per arrivare ai quarti di finale alle finali nazionali? Così però punti dritto al cuore … A Teramo ho vissuto dei momenti fantastici. Esperienze importanti che mi hanno fatto crescere prima come uomo, poi come giocatore. Con Achille e Vanni ho stretto un’amicizia fortissima, tant’è che quasi tutti i giorni ci sentiamo telefonicamente. Con Achille ho passato gli ultimi tre capodanni e Vanni, quando giocava da queste parti, lo andavo a trovare spesso. L’ultimo dei tre anni vissuti a Teramo è stato sicuramente il più importante a livello sportivo. Siamo riusciti a raggiungere le finali nazionali e a giocarci la possibilità di andare fino in fondo contro Bergamo, ma loro furono più fortunati e vinsero. Alla fine arrivammo quinti in Italia, un successo storico anche per il Teramo. Ricordo i nostri occhi dopo la sirena, tristi, perché quella era l’ultima partita delle giovanili e, senza saperlo, l’ultima volta che avremmo giocato insieme, anche se è ancora presto per dirlo.
Guardando ai risultati ottenuti da Achille Polonara, ti è mai passato per la mente che forse anche tu avresti potuto fare lo stesso percorso? Posso dire che forse ci avrei potuto provare, ma non penso che avrei avuto gli stessi risultati. Achille ha saputo giocarsi al meglio tutte le possibilità che gli sono state date, dimostrando di essere un vero talento ed un grande giocatore. I fatti oggi lo dimostrano e non è un caso che è ritenuto uno dei migliori giovani giocatori italiani. Se lo merita tutto, perché ci ha creduto fino in fondo.
Oggi sei nell’Airino Termoli che punta alla vittoria del campionato. Con quello attuale, sei arrivato al tuo quinto campionato di C regionale (due campionati a Teramo, un campionato vinto a Vasto e due- compreso quello attuale- a Termoli)oltre ai due anni in Dnc. Negli anni, soprattutto visto il numero delle partecipanti, non ti sembra che questa categoria- la serie C regionale- abbia un po’ perso in qualità e d’importanza ? Sì, senz’altro ed il motivo è semplice: prima le società ingaggiavano gli stranieri che venivano in italia per 1’000, 1’500 euro al mese. Questo rendeva la serie C regionale un campionato davvero competitivo e sicuramente di maggiore qualità. Oggi queste cifre forse le prendono in dnb, se tutto va bene. Questo di conseguenza influisce molto nella scelta dei giocatori. Uno preferisce giocare vicino casa, rispetto che ad andare fuori. Così molti giocatori sono scesi anche di categoria e come ulteriore conseguenza, il dislivello tra le squadre aumenta, così come ho già detto prima.
Torniamo alla sfida di sabato. All’andata in casa vinceste voi di cinque lunghezze (57-52). Sin’ora in casa dei sansalvesi, tra le squadre sedute nei primi posti della classifica, solo il Magic Chieti è riuscita a vincere. Sarà una partita da non prendere sottogamba, quindi. Quali sono i giocatori bianco blu che all’andata vi hanno dato più fastidio? Hanno fatto una buona prova di squadra in generale e credo che sia inutile citare un giocatore in particolare, perché come ripeto, San Salvo è una buona squadra che se è in giornata può davvero dare molto fastidio. Il campo parlerà.
Infine un’ultima curiosità: c’è una minima possibilità di rivederti con la maglia biancorossa un giorno a Vasto? Mai dire mai … e non ti nego che l’emozioni vissute al Pala Bcc un po’ mi mancano.