Il Tribunale ha omologato il concordato preventivo: ora la Sider Vasto si può salvare. A patto di trovare un acquirente per la fabbrica che dal 1975 produce tubi metallici nella zona industriale di Punta Penna con maestranze qualificate.
I 50 dipendenti dello stabilimento, in cassa integrazione da anni, ora tornano a sperare. “Sì – conferma Michele Villamagna, delegato sindacale della Cgil – il concordato preventivo si avvale adesso della necessaria omologa del Tribunale, sicché il complesso iter può ritenersi concluso in maniera positiva. Era, il concordato, il primo passo per tentare, in concreto, il salvataggio della Sider Vasto ed è per questo che, adesso, si può guardare al futuro con occhi diversi”.
Col consenso dei creditori, è andata a buon fine la procedura istruita dal giudice Elio Bongrazio ed espletata dal curatore, Nando Pignatelli.
“Ora – annuncia Villamagna aspettiamo al varco la società: il gruppo emiliano Testi ci detto più volte, ma genericamente, che ci sono dei contatti con eventuali compratori, ma, adesso, è il caso che siano più espliciti”.
Intanto, nei giorni scorsi, i lavoratori hanno percepito gli stipendi arretrati: “Per fortuna – racconta il rappresentante sindacale – sono arrivate le spettanze del periodo 12 agosto-31 dicembre, che ci hanno consentito di far fronte per un po’ a bollette, tasse e mutui. Noi, però, vogliamo lavorare, perché la Sider di Punta Penna è tutt’ora una fabbrica che vale”.