“Mi fanno più paura le trivelle in mare che Bussi”. Lo ha affermato il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, rispondendo alle domande dei giornalisti dell’Ansa nel forum svoltosi ieri a Roma, nella redazione centrale dell’Agenzia nazionale di stampa associata.
Riguardo alla sentenza dello scorso dicembre, che ha assolto i 19 imputati del processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino, D’Alfonso ha dichiarato al direttore dell’Ansa, Luigi Contu, e ai cronisti partecipanti al forum che, mentre per la bonifica di Bussi la battaglia non è persa, è sulle perforazioni in mare “che siamo più affannati dal petrolio…”. Il problema è che per le ricerche petrolifere “ci si scontra con le competenze statali, ma noi abbiamo detto sempre, in modo univoco e coerente la nostra opposizione ai pozzi in Adriatico. E difenderemo sempre la nostra biodiversità“. La Regione ” si costituirà parte civile nel processo di Corte d’Assise d’Appello per la vicenda della megadiscarica di Bussi sul Tirino. L’Abruzzo farà tutti i passi ulteriori per accertare le responsabilità anche in sede civile. Non è giusto che chi ha inquinato non abbia responsabilità”.
Turismo e prodotti di qualità – Secondo D’Alfonso “la ricchezza in Abruzzo è frutto della manifattura industriale, delle attività riferite ai servizi e turismo e alla qualità della vita: 60 milioni di americani guardano con interesse l’Abruzzo per la qualità dei nostri prodotti, in particolare dei vini abruzzesi“. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ragiona il presidente della Regione Abruzzo, “ha saputo collocare turisticamente la sua Regione; le Marche si sono caratterizzate per le politiche nei confronti delle piccole e medie imprese”. “Siamo una delle poche regioni – dice D’Alfonso – che hanno montagna e mare: dobbiamo imparare a cucire tutto questo, organizzando una narrazione di successo. Su questo ci facilita la sostenibilità dei costi, e il fatto che da noi si viva una esperienza di vita con caratteri di originalità. Serve una promozione più costante, continua, strutturata, meno fanciullesca e artigianale. Ce la possiamo fare. Si tratta di veicolare il territorio e raccontarlo”.
“Un’unica regione con Marche e Molise” – Tra i molti argomenti trattati nell’incontro con i giornalisti dell’Ansa, anche la futura riforma delle Regioni. Per quanto riguarda la questione della macroregione adriatica D’Alfonso è “armoniosamente motivato a sostenere il processo di aggregazione delle Regioni, anche perché ora il processo di riferimento è cresciuto, e tutti oggi vediamo nell’Europa un ambito territoriale ottimale di riferimento”. “Con le Marche e il Molise al momento l’intesa non è soltanto economica e geomorfologica – aggiunge il governatore – ma soprattutto non è vero che lo sviluppo delle infrastrutture è legato alla dimensione territoriale di una Regione. Tra l’altro – osserva – anche per la realtà dei porti serve un ragionamento d’insieme e un ingrandimento della progettualità. E anche ragionando in termini europei servono territori sempre più competitivi”.
Sanità – L’Abruzzo riuscirà ad uscire dal commissariamento e i tagli imposti dalla Legge di Stabilità non incideranno sui programmi di rientro: il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, durante un forum all’Ansa, si dice ottimista sul percorso che la Regione ha avviato e che potrebbe portare alla normalità amministrativa la Sanità. ”Benedico il tavolo di monitoraggio – ha detto D’Alfonso – perchè ha permesso una rieducazione amministrativa. Sono stati introdotti meccanismi di gare per gli acquisti, sistemi di pagamenti senza interessi” e altre misure virtuose che, assicura, non saranno abbandonate. A completare il quadro ci sarà una piattaforma informatica che renderà trasparente l’azione di ogni presidio sanitario. E alla domanda se i tagli e il rigore imposto permetteranno comunque di garantire un buon livello di assistenza per i cittadini, il governatore della regione spiega che saranno proprio le buone pratiche a liberare nuove risorse che scongiureranno questo rischio.