“Fino a prima del crollo di quel pezzo di storia, con tutte le conseguenze del caso, nessun intervento concreto è stato messo in atto. Passerelle di politici e tecnici sulla Loggia Amblingh, promesse e strette di mano davanti ai flash, lettere di circostanza del sindaco Lapenna a quel presidente piuttosto che a quel dirigente”. Nel giorno del crollo di una parte consistente del muro di contenimento deri giardini di Palazzo d’Avalos, Giovani in movimento, l’associazione che raggruppa i giovani del centrodestra vastese, punta il dito contro l’amministrazione comunale di Vasto.
“Brividi, preoccupazione e rabbia. Nella lotteria dei sentimenti, abbiam preso la terna”, commenta Marco di Michele Marisi, responsabile del sodalizio. “In questo caso in un colpo solo: col crollo di un pezzo del muro di contenimento dei giardini napoletani di Palazzo d’Avalos. Fa impressione vedere come quella montagna di mattoni, alta e possente, si sia sbriciolata come un wafer. Desta preoccupazione – oltre ciò che è accaduto – quello che non ancora succede, ma che nulla, proprio nulla, esclude possa avvenire. Nel mix di sentimenti non manca la rabbia, ben amalgamata con gli altri stati d’animo. La rabbia nel vedere che finora, fino a prima del crollo di quel pezzo di storia, con tutte le conseguenze del caso, nessun intervento concreto è stato messo in atto. Passerelle di politici e tecnici sulla Loggia Amblingh, promesse e strette di mano davanti ai flash, lettere di circostanza del sindaco Lapenna a quel Presidente piuttosto che a queldirigente. La concretezza è da un’altra parte, ma sembra nessuno abbia voluto raggiungerla. Chissà se il campanello d’allarme che suona in queste ore, è talmente forte da essere sentito da chi finora pensava fosse solo l’inizio della ricreazione”.