“Questa notte non ho chiuso occhio tanta era la tensione dell’attesa”. Così il vastese Rocco Menna, uno dei fondatori e componente dello staff della Vini-Fantini-Nippo De Rosa commenta la notizia di giornata, la wild card concessa da Rcs alla squadra nippo-abruzzese per partecipare all’edizione 2015 del Giro d’Italia. Era l’obiettivo, il sogno della squadra capitanata oggi da Damiano Cunego, uno che il Giro d’Italia lo ha vinto nel 2004 e che alla corte di patron Valentino Sciotti spera di tornare ad essere tra i protagonisti della corsa rosa.
Ce lo avevano confermato lo stesso Cunego e il direttore sportivo Stefano Giuliani nella cena della squadra a Vasto (l’articolo e i video) ed era stato ribadito durante la presentazione ufficiale a Ortona (l’articolo). “È una bellissima notizia, una gioia incredibile – commenta Menna – che ripaga gli sponsor e tutti i dirigenti degli sforzi fatti. In prima persona ho fatto tanti sacrifici lo scorso anno per far ripartire tutto insieme a Valentino Sciotti. Con tutto quello che era successo (la squalifica di Danilo Di Luca per doping, ndr) un po’ tutti avevano perso l’entusiasmo”.
La Vini Fantini-Nippo-De Rosa è ripartita “dai giovani e nella promozione di un ciclismo pulito. E la Rcs ha voluto darci fiducia. Ne sono convinto, il ciclismo deve ripartire dai giovani e dallo sport pulito. Ora sta a noi onorare quella che io considero la corsa più bella del mondo, che non ha nulla da invidiare al Tour de France”. L’attesa è stata ricca di emozioni. “Ci speravamo ma sapevano che sarebbe stato difficile, con tante squadre che potevano avere l’invito, con alcune ci siamo giocati questa possibilità. Ma, per fortuna, hanno scelto noi”. La squadra è al Tour de San Luis per l’esordio stagionale. “Questa sera cercherò di seguirli in streaming – spiega Rocco Menna – con tanta felicità nel cuore”. Oltre al Giro d’Italia, che purtroppo non passerà per l’Abruzzo, la Vini Fantini-Nippo-De Rosa sarà anche al Giro di Lombardia, di cui Damiano Cunego è stato l’ultimo vincitore italiano. Chissà che non possa tornare ad alzare le braccia al cielo con la sua nuova maglia arancione-blu.