Si è tenuto ieri, presso la Parrocchia S. Marco Evangelista di Vasto, l’incontro sul tema “Adolescenza e rapporto genitori-figli”. Con la presenza del relatore don Marco D’Agostino, del parroco don Gianni Carozza e dei presenti, l’appuntamento si è concentrato proprio sul rapporto tra l’adolescenza, i figli ed i genitori. Don Marco D’Agostino,sacerdote della diocesi di Cremona e autore di libri di successo- tra cui per le Edizioni S. Paolo, il recente volume “A Dio cosa importa di me? Adolescenti al bivio”- è stato presentato dal parroco don Gianni Carozza che, sottolineando l’amicizia che li lega, essendo stato suo compagno di studi al Biblico, ha evidenziato l’importanza che riveste per lui l’impegno formativo dei fedeli.
Don Marco, senza dare una ‘ricetta’ ben precisa, ha ribadito- spiegando in primis il significato del termine “adolescenza” e quello di “essere adulto”- che “al tavolo dell’educazione siamo seduti noi adulti” e che l’atteggiamento degli adulti (in particolare dei genitori) nei confronti degli adolescenti deve essere di un certo tipo. Ad esempio, secondo Don Marco, “occorre accettare che gli adolescenti siano diversi da noi e facciano il proprio cammino, per cui bisogna tagliare con generosità il cosiddetto cordone ombelicale. In secondo luogo- ha aggiunto- bisogna dimostrare trasparenza, creando le condizioni perché il dialogo funzioni. Un adulto che dice ad un adolescente ‘Tu mi hai deluso’, può provocare chiusura totale e impedire che l’adolescente confidi le sue problematiche. In terzo luogo occorre essere ‘adulti testimoni’ che s’ impegnano quotidianamente nella fatica educativa, offrendo agli adolescenti, attraverso la nostra vita, autentici modelli di riferimento che sappiano dare valenza anche alle esperienze di dolore”. Infine, dopo le sue preziose parole, egli ha chiarito che bisogna essere “adulti buoni” che sanno gioire del bene e, in quanto cristiani, sanno proporre prodotti “molto alti”. Prima della conclusione dell’incontro, c’è stato un interessante dibattito durante il quale sono stati richiamati soprattutto sia la necessità delle alleanze educative tra famiglia, scuola e parrocchia e sia il prendere coscienza del fatto che i ragazzi hanno bisogno di essere accolti, non giudicati.
Luigi Medea