È staro un incontro per far il punto della situazione e analizzare i risultati ottenuti sin’ora quello svoltosi presso l’Hotel Sabrina di Vasto con la presenza del presidente Fernando Sorgente, di Vincenzo Mastrangelo, alcuni delegati del Consorzio Le Marinelle (Presidente e Vicepresidente) e diversi membri e soci della Lega Navale. Lo scopo dell’incontro è stato appunto quello di tirare le somme per quanto riguarda il lavoro sin qui svolto dalla Lega e di capire gli scenari futuri ed ipotetici. L’obiettivo è quello promuovere le attività di barca a vela e marittime. Per farlo la lega avrà bisogno di un’area concessagli ed adibita allo svolgimento di queste attività. La richiesta inoltrata già da giugno al comune di Vasto riguardo proprio questo aspetto, ovvero una locazione per attivare una scuola di vela e non solo. “Fin’ora abbiamo siamo in settanta soci- ha premesso Fernando Sorgente- e ci stiamo attivando da diverso tempo per far sì che la vela ed il sodalizio con Vasto torni ad essere presente in città, ecco perché vorremmo essere presenti attivamente nelle scuole e in altri ambiti per promuovere questa attività sportiva. Abbiamo tutti gli elementi per farlo e attendiamo che le scuole ci chiamino per iniziare”.
A chiarire qual è stato l’iter burocratico messo in atto per inoltrare la richiesta al comune di Vasto e alla Regione Abruzzo è stato l’avv. Vincenzo Mastrangelo che non ha di certo esitato nel profilare scenari futuri e tempi per una risposta concreta che, sino ad oggi, non è arrivata. “Abbiamo inoltrato già da giugno una richiesta per la concessione di alcune aree adibite per l’attività di scuola vela- ha dichiarato l’avvocato- ma ad oggi non c’è stanza una vera risposta e da quanto sappiamo la nostra richiesta dovrebbe essere dibattuta in Regione. Per quanto riguarda le assegnazioni, sappiamo che possono essere di diversa durata. Il vero problema è che in comune a Vasto dicono di non avere traccia delle passate concessioni date, il che risulta davvero strano”. La zona a cui si fa riferimento riguarda l’area nord di Fosso Marino al confine con l’area della piccola pesca. Da quanto affermato ieri è stata inoltrata anche una richiesta riguardante la possibilità di avere qualche posto barca nel Porto, ma qui le risposte date , secondo i presenti, sono state poco chiare. Ritornando invece alla zona di Fosso Marino “Alla realtà dei fatti oggi- ha aggiunto Mastrangelo- quell’aria è praticamente gestita dal comune, anche se quest’ultimo sa dare poche informazioni a riguardo. Poco ci è stato detto sulle future assegnazioni e sui tempi, mentre ancora meno chiara è stata la risposta riguardante il demanio marittimo, attualmente materia non più regionale bensì comunale”.
Mentre da Vasto arrivano risposte vaghe e non si sa ancora bene quale potranno essere gli esiti, da San Salvo arriva una totale apertura da parte del Consorzio Le Marinelle che ieri, con la presenza del dott. Andrea D’Ascenzo, ha comunicato di essere disponibile e dare la massima disponibilità qual’ora si dovesse decidere di creare un connubio Vasto-San Salvo, naturalmente dopo aver stabilito in che termini questa unione debba operare. Un’apertura, quella sansalvese, che restituisce alla lega navale una possibilità ormai chiara: se a Vasto non dovessero arrivare delle risposte, molto probabilmente l’interesse si sposterà nel porto di San Salvo e nell’area, quella del lungo mare della marina, in cui già si sta lavorando per rendere la zona una sorta di Porto Resort con i servizi marittimi congrui a rendere più piacevoli le attività marittime e turistiche, addetta dei delegati del consorzio. Non resta che attendere anche se, come ha affermato ieri il rappresentante genitori del gruppo Optimis Circolo Nautico “in Italia ogni anno circa 450 ragazzi smettono di fare vela non per scelta, ma perché si trovano ad avere difficoltà per proseguire questo sport, la maggior parte delle volte perché non ci sono le possibilità strutturali. Questo è davvero un peccato perché la richiesta è tanta e molti sono anche i genitori disposti ad appoggiare economicamente i propri figli per farli svolgere questo tipo di attività. I dati parlano chiaro: superati i 13 anni i ragazzi italiani smettono di fare vela e questa realtà è davvero triste”.
Tra pareri pessimistici ed invece visioni ottimistiche, ad oggi non resta che aspettare risposte concrete e sperare. Mancano sei mesi all’inizio della stagione estiva ed il conto allo rovescia è già iniziato. “Se lo scorso anno abbiamo inoltrato la richiesta troppo tardi forse ( a giugno) quest’anno ci siamo mossi con largo anticipo e auspichiamo che la cosa non si dilunghi” ha concluso infine l’avvocato Vincenzo Mastrangelo.