Giocatori del Cupello e contemporaneamente allenatori delle giovanili, unico caso in zona, almeno in Eccellenza. Il difensore Vincenzo Benedetti e il centrocampista Daniele Avantaggiato, entrambi vastesi e con trascorsi anche nella Vastese, hanno iniziato da questa stagione la carriera da allenatore. Con loro l’amico Ilyas Zeytulaev, che dopo le esperienze di Pescara e Lanciano, ha deciso di stabilirsi a Vasto, dove vive con sua moglie, una ragazza sansalvese.
Come vi è venuto in mente? Daniele Avantaggiato, ha già le idee chiare, la panchina sarà il suo futuro. Ma tra 10/20 anni? “Chi lo sa? Anche subito, ormai ragiono più da allenatore che da giocatore, non è una cosa tanto normale, visto che ho 25 anni. Comunque mi piacerebbe tantissimo, lo sento come un impegno per il quale sono portato, anche per squadre di giocatori più maturi. So bene che molti tecnici mi daranno del pazzo perché non sono ancora consapevole di quello a cui vado incontro, ma è così”.
Gli piaceva così tanto la panchina che ha convinto il presidente a dargli una chance anche da mister, oltre che da centrocampista. “Questa estate io e Oreste Di Francesco abbiamo fatto una chiacchierata e gli ho chiesto di darmi questa possibilità, ho trovato disponibilità immediata da parte sua e lo ringrazio molto, così ho iniziato ad allenare i pulcini”.
Come si comportano? “Molto bene, i risultati sono positivi, anche se a questa età non contano molto, ho dei ragazzi che stanno diventando amici e crescendo insieme. In classifica siamo messi bene, ne abbiamo vinte tante. Sono bravi, anche se qualche volta sembra l’ora di ricreazione, ma ci sta”. Quali difficoltà incontri nell’allenare giocatori così giovani? “Le difficoltà che si hanno con i bambini sono diverse, ma rispetto ai grandi sono meno, quella maggiore è di essere un insegnante nella disciplina, a volte tollerante dal punto di vista psicologico e caratteriale”.
C’è un allenatore al quale ti ispiri? “Pino Di Meo tra quelli avuti, grande motivatore, mi piaceva il suo approccio, ma anche tecnicamente era uno dei migliori, quello che mi ha segnato un po’ di più. A livello giovanile Cetteo Di Mascio“.
A Benedetti è stato invece il presidente del settore giovanile Michele Mazzarella a chiedere se aveva voglia di iniziare questa esperienza con gli esordienti. “Ho subito accettato perché anche io ho l’ambizione di fare un giorno l’allenatore. Come metodo di lavoro e spirito di sacrificio anche io mi ispiro a Di Meo, lui ci ha insegnato a lavorare con umiltà perché solo applicandosi in allenamento le cose possono riuscire in partita. Proprio questo sto cercando di trasmettere ai miei ragazzi. Devono capire che se non ci si mette a disposizione del gruppo e dell’allenatore con sacrificio non si arriva in alto, nessuno può impedire che un giorno da Cupello esca fuori un campione che giochi nelle categorie superiori”.
La squadra come va? “Bene, ma il risultato conta soprattutto per motivare e stimolare i ragazzi, il primo obiettivo è quello educativo e didattico, poi si pensa al risultato”. C’è qualcuno promettente? “Sì, 2/3 elementi davvero interessanti, pronti per i giovanissimi, forse leggermente penalizzati a livello caratteriale, sono un po’ deboli, ma a livello tecnico tattico sono già pronti”. E i “temutissimi” genitori? “Sono fortunato ad avere genitori che non mettono becco nelle scelte dell’allenatore, seguono senza intromettersi”.
Per Zeytulaev è stato un caso, anche se nel calcio giovanile la sua famiglia c’è da tempo. “E’ iniziato tutto come l’anno scorso, seguendo l’amico Daniele al Cupello, mi sono allenato qui per mantenermi in forma, come la scorsa estate alla Vastese, sarei dovuto andare a giocare ma devo risolvere alcune questioni burocratiche, alla fine sono rimasto qui. Mi piace lavorare con i bambini, mio padre ha sempre insegnato, ha una scuola calcio in Uzbekistan. E’ un mondo che mi affascina e lavorando con i più piccoli ti rendi davvero conto che ciò che gli insegni lo porteranno dietro per sempre, ecco perché cerco di essere attento. Per ora mi dedico ai pulcini e appena possibile vorrei specializzarmi come allenatore”.
Ce n’è qualcuno bravo? “Sì, ce ne sono alcuni molto interessanti, ma a questa età lasciamoli tranquilli”. Tu che di allenatori importanti ne hai avuti tanti a chi ti ispiri? “Sul modulo, ma anche come allenatore a Gasperini, il primo in Italia, lo avuto a Genova e Crotone, è molto bravo, a livello tattico è preparatissimo. A livello caratteriale ad Ancelotti, anche se ero molto giovane, ma era uno che trasmetteva tranquillità”. Prima però c’è il campo, Ilyas ha ancora voglia di fare il calciatore: “Ho 32 anni e ho tanta voglia di tornare in campo. Sicuramente lo farò, dove mi chiamano, non escludo nulla”.
Oltre ai tre nuovi mister Cupello ha anche un altro punto di forza che nessuno in zona può vantare: il campo in sintetico. Tutti concordi nel sostenere che questa struttura invogli tantissimo sia bambini a giocare che i genitori a portarli qui invece che altrove. Per i più piccoli è un vanto avere questa struttura così curata. “E’ un’oasi – spiega Zeytulaev che di campi ne ha visti un bel po’ – un investimento giusto del Comune, per il proprio futuro e per la zona, visto che non ce ne sono molti. E’ molto bello vedere i ragazzi qui, non si sporcano, vengono volentieri. C’è calma, si lavora bene, senza eccessi, c’è davvero tanta serenità, dovrebbe essere così ovunque, per fortuna anche le grandi società lo stanno capendo, è per il bene del calcio”.